Era un modesto incentivo al riequilibrio delle risorse pubblicitarie perché il 51% va alle televisioni. Ieri il bonus pubblicità è stato tagliato. Un sostegno indiretto alla carta stampata, di piccola entità, ma oro di questi tempi, dopo il taglio dei finanziamenti pubblici all’editoria.
Adesso è scomparso, niente rifinanziamento del bonus incrementale. Come si legge dal sito del Dipartimento per l’informazione e l’editoria: “La disposizione che ha istituito, a decorrere dall’anno 2018, il credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari incrementali (art. 57 bis del decreto-legge n. 50 del 2017), pur prevedendo un meccanismo di regolamentazione della misura virtualmente “a regime”, ha tuttavia espressamente disposto il necessario finanziamento soltanto per il biennio 2017 – 2018“.
Quindi zero per il biennio 2019-2020: “Per l’anno 2019, la misura non è stata ancora rifinanziata e, pertanto, non essendo disponibili le necessarie coperture finanziarie, non è possibile presentare le comunicazioni per l’accesso all’agevolazione”.
Con una postilla finale comica: “Il Dipartimento darà in ogni caso tempestiva notizia della eventuale disponibilità di nuove risorse e delle procedure che saranno, in quel caso, attivate”.
Sì, tua sorella. Comunque, si procede a grandi passi verso lunedì con il Gran Galà Crimi. Sarà un gioioso e fruttuoso giorno.
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