giorgio levi

Feltri imita Crozza: “Un titolo così era fattuale. Danno soldi a cani e porci. E siamo noi a uccidere la democrazia”

Spero sempre che Libero non esca tutti i giorni con qualche titolo del cazzo. Per almeno un paio di ragioni.

A parte la questione morale che è evidente, la prima ragione è che il giornale di Feltri eccita tantissimo i puristi dei social. Cioè quelli che sono pronti a scagliare i loro anatemi stando comodamente seduti in poltrona con il computer sulle ginocchia, ma evitando accuratamente di alzare il culo e denunciare ciò che trovano scandaloso. C’è sempre qualcun altro che lo deve fare. In questo caso, come nei precedenti, è stato lo stesso presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna a segnalare il titolo di Libero al Consiglio di disciplina della Lombardia.

La seconda ragione è che poi è faticoso star dietro a tutte le reazioni indignate. Perciò, siccome non ne ho nessuna voglia, ma per dovere di cronaca si dovrebbe pur fare, spero che Libero ci dia una tregua.

Ad ogni buon conto riporto qui la sola dichiiarazione di Vittorio Feltri che ha detto: “L’omofobia ce l’ha in testa chi ci critica. Chi ci spara addosso ha letto solo il titolo ma non il testo, in caso contrario avrebbe scoperto che quei dati ci sono stati forniti dalle stesse associazioni gay. Di cosa ci si offende? Se calano fatturato e Pil c’è qualcuno che se ne rallegra? E’ un titolo fattuale, come direbbe Crozza“.

Nel dibattito si sono scandalizzati anche Di Maio, Vito Crimi, Laura Boldrini, Leoluca Orlando e persino Renata Polverini.

Credits

Il Fatto Quotidiano

Ordine dei giornalisti