Il vicepremier Di Maio torna ad uno dei suoi cavalli di battaglia preferiti. L’abolizione dei contributi pubblici ai giornali.
Ha di nuovo detto: “Il Foglio, Il Manifesto, L’Avvenire, tutti questi personaggi qui per me devono vendere, devono esistere. Ma non avranno più i nostri soldi perché io un giornale lo compro, non lo pago con le tasse se non mi piace e non vedo perché io debba pagare un giornale che non compro con i soldi delle mie tasse. Con la legge di bilancio abbiamo tolto i fondi ai giornali. In tre anni si azzererà tutto, quest’anno il 25%, l’anno prossimo il 50%, tra tre anni zero”.
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