Tutto nasce da una lettera che il corrispondente da Bruxelles de Il Corriere della Sera Ivo Caizzi ha inviato alla redazione e al cdr del quotidiano di via Solferino. Caizzi ha chiesto ai colleghi di “verificare e valutare” il comportamento del direttore Luciano Fontana nella copertura della trattativa tra il governo italiano e l’Unione Europea sulla manovra. Riportati 4 episodi dello scorso novembre, tra i quali il titolo d’apertura: “Quella notizia era inesistente”.
Caizzi scrive una lunga missiva che si può leggere qui su Il Fatto Quotidiano in versione integrale. La mail finisce nelle mani di Maurizio Belpietro, editore de La Verità e, da qualche mese, di Panorama, che dà ampio risalto alla notizia.
Il tempo di un click e finisce sul blog del M5S, che a sua volta commenta: “Il Corriere della Sera smascherato dal suo corrispondente: le balle sul governo. Caizzi ha sollevato il problema fondamentale dell’attendibilità dell’informazione partendo dalla copertura della trattativa tra Unione Europea e Italia sulla manovra di bilancio per il 2019. Con una richiesta di chiarimenti sindacali al Comitato di Redazione e per conoscenza a tutti ai colleghi, richiama il rispetto dei principi tradizionali del Corriere come simbolo italiano dell’informazione indipendente di qualità, in un contesto, come quello attuale italiano, dove gli interessi di parte sembrano troppo spesso prevalere sul valore intrinseco delle notizie”.
La storia è un po’ lunga e complessa, ma per chi vuole saperne di più Il Fatto Quotidiano la riporta qui in ogni dettaglio. Ad ogni buon conto il direttore Fontana, dopo essersi probabilmeente chiesto che razza di corrispondente aveva a Bruxelles, invia a sua volta una lettera alla redazione.
Scrive Fontana, dopo avere dettagliato l’intero lavoro che ha portato al titolo e al pezzo incriminati: “Il Corriere ha raccontato con rispetto dei fatti sia le minacce di procedura che la trattativa, come dimostrano gli articoli pubblicati in apertura di pagina e dedicati all’iniziativa di dialogo di Mario Centeno, presidente dell’Eurogruppo”. E riferendosi alla questione centrale delle accuse aggiunge: “Abbiamo raccontato l’intero percorso con oggettività. Forse si voleva invece raccontare il mondo immaginario delle feste sul balcone e dei numerini che non sarebbero cambiati mai. Ma questo al Corriere non è mai accaduto e mai accadrà”.
Su Caizzi non si hanno notizie, invece.
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