
Sono divertenti, e super ingenui, i consigli del sito Controcampus per diventare un giornalista de La Repubblica.
Intanto devi essere un giornalista: “Tra i requisiti per diventare gionalista per La Repubblica, l’iscrizione all’Ordine dei gionalisti e aver fatto necessaria gavetta sono fondamentali“. E fin qui ci siamo.
Certo, forse anche sapere scrivere “La passione per la scrittura e per le tematiche sociali è alla base, ma non è tutto. Una laurea in Lettere, Comunicazione o affini sicuramente aiuta nel percorso abilitante. Lo stipendio di un gionalista dipende dal numero di articoli che riesce a redigere. Alcune redazioni stipulano contratti a ore, altri in base al numero di articoli prodotti. Solitamente la collaborazione prevede l’apertura della partita IVA da parte del lavoratore“.
Già lo stipendio. Lo stipendio? Meglio puntare ad essere giornalisti che aspirano: “Gli aspiranti gionalisti per lavorare in La Repubblica e nella redazione centrale, devono avere alle spalle molta gavetta. Sono numerose le firme storiche del giornalismo che hanno collaborato con la redazione. Ricordiamo Enzo Biagi, Lucia Annunziata, Roberto Saviano e Umberto Eco. Attualmente si annoverano Alessandro Baricco, Concita De Gregorio, Francesco Piccolo e Michele Serra, solo per citane alcuni. Sarebbe molto utile seguire da vicino il lavoro di uno di questi gionalisti per capire le tematiche da trattare e il tipo di carriera a cui si vuole aspirare“.
Facile, no? Beh, seguire da vicino il lavoro di Biagi ed Eco non sarà semplicissimo. Per il resto sulla carriera siamo d’accordo, se rinasco mi metto in tasca questi consigli e filo diritto verso “un quotidiano che ha sede a Roma ed è gestito da Gedi Gruppo Editoriale“.