“Mi fa per favore una fotocopia dell’articolo che poi passo a prenderlo?”. Chi ha frequentato le redazioni di provincia di qualche quotidiano sa che questa è una richiesta che si è sentito fare mille volte. No signora, lei si compra il giornale e se vuole se lo fotocopia tutto. Una volta, l’uomo a cui avevo elargito (gratuitamente) questo consiglio mi ha risposto: “Ma a me non interessa il resto, mica leggo i giornali”.
I tempi sono cambiati, le fotocopie tramontate. Tuttavia, ci sono internet, i .pdf, le mail, i social. Un milione di opportunità per sbafarsi gratis un giornale. Che ti costa postare su facebook questo articolo? Costa moltissimo. Dietro la pubblicazione di un giornale ci sono centinaia di persone che lavorano e che per questa ragione sono pagati. Alcuni bene, altri molto male. Ma la produzione di un giornale (su carta o in rete) ha costi sempre molto elevati.
Ora, perché questo impegno economico dovrebbe essere regalato? Posso entrare dal fruttivendolo e chiedergli se mi regala un tartufo? Sì, se ambisco a farmi prendere a calci nel culo. Così è per i giornali.
Allo stesso tempo capisco che non freghi niente a nessuno se faccio appello ai lettori affinché non postino su fb il .jpg di articoli interi, ricavati dal giornale che loro stessi hanno acquistato. O che molti vanagloriosi e forse svaniti giornalisti, pur di vedere la propria firma sui social, pubblichino su instagram i loro pezzi con grande naturalezza.
Ogni articolo diffuso gratuitamente sui social è un piccolo o grande taglio allo stipendio di giornalisti, tipografi, tecnici, operai, distributori, edicole. E un investimento in meno di quell’azienda in uomini e tecnologie. Pensateci bene.