
Marina Macelloni (presidente Inpgi) e Pasquale Tridico (presidente Inps) hanno partecipato oggi al seminario di studi “L’Inpgi passa all’Inps. Come cambia la busta paga e il futuro dei giornalisti”, organizzato da Fondazione Studi Consulenti del Lavoro a Palazzo Wedekind a Roma. Con loro esperti e tecnici di Inps che hanno illustrato i dettagli tecnici dell’operazione, che a luglio porterà Inpgi 1 dentro Inps.
Secondo Marina Macelloni Inpgi ha ottenuto il riconoscimento della propria storia. E “abbiamo ottenuto la conferma della prestazioni in essere e la tutela dei posti di lavoro dei dipendenti Inpgi, che sono un centinaio e che verranno assorbiti in Inps”. Ma soprattutto, secondo Macelloni è da considerarsi un successo “l’avere mantenuto la cassa privata per i giornalisti che svolgono lavoro autonomo”. Quella che fino ad oggi era definita Inpgi 2.
Pasquale Tridico ha affermato che nel passaggio “è stato trovato un ottimo compromesso”. E che il “patrimonio netto di Inpgi si sarebbe azzerato in 10 anni”. E perciò l’avere ottenuto l’uniformità delle prestazioni in essere è stato un segnale positivo. Certo, ha detto Tridico “dal 1° luglio varranno per i giornalisti le regole che Inps applica a tutti i lavoratori dipendenti”.
Qualche numero. Negli ultimi due anni sono andati in pensione circa 1000 giornalisti all’anno. E sono entrati in Inpgi 500 nuovi contribuenti. Dunque, la metà esatta, una dato che ha pesato enormemente sui conti dell’istituto. Le aziende che versano la loro parte di contributi sono 3 mila. Gli attuali contribuenti sono 16.500, i pensionati 10 mila. La pensione media si aggira sui 57 mila euro all’anno. I dipendenti Inpgi, ha spiegato la direttrice generale Mimma Iorio, sono 177, cento dei quali, come detto, entreranno in Inps.
Ecco alcune delle slide illustrate dal presidente Tridico.











