
Le elezioni per il rinnovo delle cariche al Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti (11 aprile e a seguire 18 e 25) sono rinviate. La conferma arriva dal presidente Carlo Verna, dopo uno scambio di battute qui con AdgInforma: “Domani mattina (oggi per chi legge) firmo la determina con il rinvio del voto a data da destinarsi”. Perché domani? “In assenza di un provvedimento formale di rinvio da parte del ministero, anche se ho avuto rassicurazioni che questo provvedimento arriverà, perché lo scenario della pandemia è sotto gli occhi di tutti, martedì 23 marzo è l’ultimo giorno utile per procedere. Scadono infatti i 45 giorni della prorogatio”. Quindi l’Ordine da domani non ha più un presidente e non può votarne uno nuovo? “Fino a quando non ci sarà un atto normativo di proroga del mio mandato, eviterò di riunire l’esecutivo e mi limiterò all’ordinaria amministrazione. Ma la nave non resta senza capitano”. Cosa dobbiamo attenderci? “Un decreto legge che proroghi il mandato degli organi direttivi degli ordini professionali che non possono essere rinnovati tra cui l’Ordine dei giornalisti. Consentirà a me di riavere i pieni poteri e (usciti dalla pandemia) l’intenzione è di consentire a tutti i giornalisti di votare sia in presenza, sia con il voto telematico”.
Dunque, la domanda finale è: quando i giornalisti potranno andare al voto? Tenendo conto che il faro guida è la pandemia, dunque la salvaguardia della salute di tutti, ho tre ipotesi, ma forse potrebbero essere di più.
La prima. Quando la piattaforma del voto telematico sarà in funzione, ma i tempi sono lunghi perché siamo lontani anche solo dall’avvio del progetto e gli ostacoli da superare non sono pochi.
La seconda. Quando le restrizioni saranno allentate e quando tutte le regioni insieme avranno il via libera sugli spostamenti interni. E questo, al momento, nessuno può prevedere quando e se accadrà.
La terza. Plausibile, anche se è quella che la maggior parte degli iscritti non si augura: quando i circa 110 mila giornalisti italiani saranno stati vaccinati. E’ ovvio che ci troveremmo, anche qui, di fronte a tempi biblici.
Dovevamo votare ad ottobre, alla data stabilita, sfruttando l’ultima finestra aperta.
Buona fortuna.
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