
Prima ancora che comincino gli Stati Generali dell’Editoria, il M5S mostra chiaro il disegno di smantellamento della professione giornalistica così come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Tra venerdì notte e sabato mattina il M5S si è opposto con tutte le sue energie ad una leggina, discussa in Commissione Lavoro della Camera, grazie alla quale oltre 20 mila comunicatori avrebbero avuto il via libera per lasciare l’Inps e iscriversi all’Inpgi. Salvando di fatto l’Istituto di previdenza dei giornalisti dalla gravissima crisi economica in cui versa.
Le tre righe di legge erano state scritte da 7 deputati della Lega a firma Massimiliano Capitanio. Tutto sembrava dovesse andare a buon fine in Commissione, per poi avere il via libera dalla Camera. Invece i grillini hanno puntato i piedi e messo all’angolo i deputati della Lega. Un vero e proprio diktat. A cui la Lega non ha saputo o potuto reagire.
La lunga marcia del M5S verso la dissoluzione del giornalismo italiano è dunque cominciata. Le prossime tappe le sapremo quando inzieranno i fumosissimi Stati Generali dell’Editoria. Dove tra i punti base in discussione ci sarà l’abolizione della legge che istituisce l’Ordine dei giornalisti.
La professione è cambiata, sostiene Conte (il premier), cambiamo anche i giornalisti.