giorgio levi

E’ Natale per tutti. Brindisi, bugie e commozione. Nasce il rinfresco 4.0, spumante e tartine in streaming

L’ingresso di Palazzo Ceriana, dove ogni fine anno si svolge la cerimonia di consegna delle pergamene ai giornalisti con più anni di anzianità d’iscrizione all’Ordine

Ho questo difetto (tra i tanti). Ogni volta che entro nell’immenso capannone delle rotative della Stampa mi commuovo. E non so nemmeno perché, in fondo avrò visto una rotativa in funzione un paio di volte. In tutta la vita e in tutti i posti dove ho lavorato. Perché mi viene sto’ luccicone?  Nei miei viaggi giovanili a Londra, dove andavo per spiare i veri giornalisti nei pub di Fleet Street, me ne stavo ore di sera ad aspettare che dai garage del Daily Mail uscissero i camion con i giornali impacchettati. La trovavo una cosa romanticissima. Forse tutto nasce da lì.

Così è via Giordano Bruno, dove entro una volta all’anno per festeggiare il Natale con i vecchietti (che qui chiamano seniores) del giornale. Una cerimonia fatta con lo stampino, ogni volta è identica a se stessa. E ogni anno gli oratori ripetono la stesse bugia: va tutto bene amici! Saremo pure seniores, ma non del tutto rincoglioniti. Lo sappiamo benissimo come vanno le cose nei giornali. Comunque.  Si brinda, s’incrociano colleghi,  tipografi, fattorini, operai, alcuni hanno il berretto con il purilu e mi fanno tanta tenerezza. Ogni anno tutti un po’ vecchietti, ogni anno si contano quelli che non ci sono più. Allora uno si tocca e spera bene.  Ritiri il tuo sacchetto di carta con il panettone, un calendario da appendere al muro in cucina e che ci puoi scrivere sopra come faceva mia nonna con quello dell’olio Carli, una biro e quel calendarietto plastificato che La Stampa riproduce da più dimezzo secolo, e che una volta si metteva nel portafoglio. Una volta. Ante telefoninum.

La festa dei seniores de La Stampa

Lunedì invece l’Ordine dei giornalisti del Piemonte festeggia i più anziani iscritti all’albo. Altri vecchietti. Altra giornata di abbracci, di baci, come stai bene, sei proprio in gamba. Scusa, mi puoi dire chi sei che non mi ricordo più? C’è la pergamena che certifica che sei proprio un rudere, ma fa niente, l’importante è raccontare di quella volta che la telescrivente si è inceppata e che ti è saltato in un occhio il tasto della macchina da scrivere. Ma c’è di buono che almeno una volta all’anno qualcuno ti sta ad ascoltare e ti applaude. Quando ti capiterà di nuovo?

Infine va rilevato il salto tecnologico de La Stampa in materia di rinfreschi. La segreteria di redazione ha inviato a tutte le redazioni il seguente messaggio: “Gentili colleghi, vi comunichiamo che giovedì 20 dicembre alle ore 19 siamo tutti invitati al tradizionale rinfresco in redazione per gli auguri di fine anno. Le redazioni esterne saranno collegate in diretta streaming”. Il rinfresco in streaming, per me, è una svolta epocale. Mi raccomando. Composti davanti a quelle tartine virtuali.