Ma tu guarda che cosa ci tocca vedere. Daniela Santanché, che sul gossip ha costruito la sua fulgida carriera, condanna alla chiusura il giornale principe del pettegolezzo, del quale ella stessa era diventata editore.
Novella 2000 (e Visto) chiudono i battenti. Visibila Magazine, la società editrice di proprietà dell’ex parlamentare di Forza Italia, sommersa dai debiti e dai costi affonda miseramente e trascina sul fondo del mare il magazine che ha riempito gli inverni e le estati di notizie sensazionali, di foto esclusive, di confessioni inimmaginabili. Un unico programma editoriale: scavare e ravanare il fondo del barile della vita dei vip (o molto presunti) di questo Paese.
Novella avrebbe compiuto 100 anni nel 2019, all’inizio è una rivista letteraria. Poi nel 1927 se la porta a casa quel genio vero di Angelo Rizzoli e cambia la testata in Novella Film. Negli anni Quaranta vende 400 mila copie alla settimana. Mai nessuno aveva fatto meglio prima e forse nemmeno dopo. Il meglio però doveva ancora arrivare. Accade quando nel 1967 la prende in mano Enzo Biagi che la trasforma in un giornale rosa. Lo stesso tristissimo Biagi modella il giornale a immagine e somiglianza dell’Italia del boom economico. Tutti si sentivano Gigi Rizzi e Brigitte Bardot e Biagi regala a tonnellate foto e notizie esclusive del dorato mondo del jet set.
Novella negli anni pubblica immagini di succulente tette e generosi culi e tutti corrono a Saint Tropez. Io mi sono fatto due notti sulla sua spiaggia per verificare che tutto quel ben di Dio fosse autentico.
Poi l’Italia cambia, il modello Novella entra in crisi, c’è un alternanza d’indirizzo editoriale, piace e vende ancora, ma non è più il magazine di prima. Nel 2015 arriva Daniela Santanché con roboanti programmi e meno di due anni dopo chiude la baracca. Giornalisti da mesi senza stipendio, collaboratori mai più pagati.
La redazione va giù dura, il cdr lancia accuse alla Santanché e la Fnsi qui ne riprende il comunicato. Si dissociano (tanto per cambiare lo stuoino è sempre lucido anche nel momento del naufragio) e qui ribattono ai giornalisti: “A Daniela va la nostra stima”. E sticazzi.
Ho fatto questo mestiere per alcuni anni alla Mondadori, in quella che comunemente è definita editoria femminile. So benissimo che è un faticaccia fare il redattore in questi magazine. Quando il caporedattore ti mette sul tavolo una foto di Fabio Fazio in costume da bagno (faccio per dire, eh) e ti dice: costruiscimi una storia. Hai voglia a salire sui vetri con le mani nude.
Se poi aggiungiamo che Facebook, Twitter e soprattutto Instagram divorano il gossip a tonnellate in pochi secondi, è chiaro che l’ingenua e datata Novella 2000, rimasta anche senza pubblicità, è davvero arrivata al capolinea. E 100 anni non si possono nascondere.
Ora, la Santanché paghi gli stipendi e le liquidazioni e l’Inpgi verifichi bene che i contributi in questi anni siano stati sempre versati.
E poi, per cortesia, signora Santanché sparisca dalla circolazione, che ci farà un gran regalo.