All’alba, sul tetto della casa di fronte alla mia, soggiornano stabilmente 5 gabbiani, più uno, del quale dirò poi. Il grupppetto veleggia sul mare, verso ora di pranzo torna a casa. Si piazzano lì sul bordo in cemento e strillano. In realtà non è un urlo o un richiamo. Ridono. Quello che sembra che stia zitto racconta una barzelletta e gli altri cinque se la spassano. Il dubbio è che potrebbe essere come Berlusconi quando raccontava le sue storielle, gli altri si sganasciavano, ma per finta. Domattina li osservi meglio.
Intanto il dovere impone di registrare il cda della semestrale di Gedi. Il gruppo editoriale chiude il primo semestre del 2017 con un fatturato di 287,3 milioni di euro, in diminuzione dell’1,9% rispetto ai 292,9 milioni ottenuti nello stesso periodo del 2016. A parità di perimetro di gruppo, il giro d’affari dell’editrice di Repubblica risulta invece in crescita dell’1,6%. In forte diminuzione l’utile netto, passato da 12,1 milioni a 7,4 milioni di euro, mentre a fine giugno la posizione finanziaria era positiva per 26,4 milioni di euro, rispetto ai 31,7 milioni di inizio anno.
I ricavi diffusionali, pari a 84,3 milioni, sono scesi del 5,7% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente a pari perimetro, in un mercato che, si legge in una nota della società, ha continuato a registrare una significativa riduzione delle diffusioni dei quotidiani. I ricavi pubblicitari sono invece cresciuti dell’8,2%, registrando una flessione del 4,3% sui mezzi del gruppo.
Tuttavia, dai conti resta fuori La Stampa. “I risultati al 30 giugno 2017 non includono infatti gli effetti economici di Itedi, che decorreranno dal 1 luglio 2017”. E dunque entreranno nella semestrale di fine anno e da lì si potra capire meglio la solidità del Gruppo guidato dall’ad Monica Mondardini e dal presidente Marco De Benedetti.
Credits