giorgio levi

Il campionato è finito. Pausa estiva e a settembre le ultime due sedute del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti

La cerimonia di consegna delle tessere di oggi 25 luglio a Palazzo Ceriana

Ho dovuto abbandonare le mie mareggiate al loro destino. C’era oggi l’ultimo consiglio dell’Ordine dei giornalisti prima della pausa estiva. Il terzultimo prima della fine di questa consigliatura e delle elezioni di ottobre. Sotto il profilo tecnico quella di oggi è stata in effetti l’ultima seduta operativa, il nostro mandato scade il 31 Agosto.

Il 19 settembre sarà invece l’ultima volta effettiva, a quel giorno le sedute totali saranno state 91 per più di 300 ore di dibattiti consigliari.  Il 3 giugno del 2013 il primo. In totale 4 anni e tre mesi. La più lunga consigliatura della storia dell’Ordine, record dovuto ad un prolungamento dei consigli regionali e di quello nazionale di un anno e tre mesi.

Al momento sono l’unico consigliere che è stato presente a tutte e 89 le sedute di Consiglio fin qui svolte, se resisto ancora due volte a 91 sarò il consigliere del Piemonte che avrà totalizzato il più alto numero di presenze in una consigliatura. Mi gioco la finale di campionato, Champions ed Europa League.

Perché dico questo? Me lo sono domandato anch’io. Va detto che a me piace capire e ci vuole il suo tempo alle volte. Ma se qualcuno mi desse del pirla avrebbe anche ragione. In fondo, non ho portato a casa nulla, in 4 anni ho chiesto un solo rimborso spese: 5 biglietti della metro nel 2013. Poi ho deciso che auto e Vespa erano meglio. Ma soprattutto bici. Dunque, con il consumo dei polpacci zero costi alla comunità dei giornalisti piemontesi, che già pagano la loro quota d’iscrizione.  Sono stato eletto anche Tesoriere, nonostante abbia puntato i piedi per tre mesi per non avere questo incarico. Alla fine ho ceduto. Abbiamo chiuso il 2016 con il miglior bilancio degli ultimi tre anni. Merito di tutti, neh. Però.

Mi sono anche domandato quante ore  ricordo di quelle 300 e più consumate in Sala Casalegno. Il punto esatto è questo. E’ lì che si gioca il senso dell’esistenza di un Ordine dei giornalisti come il nostro, fondato sua una legge così anacronistica e lontanissima dal mondo della comunicazione di oggi. Se non ricordassi nulla di così significativo avrei giocato un campionato piatto e incolore e in buona sostanza irrilevante politicamente. Ho qualche dubbio, ci devo pensare un po’. Torno al mio mare. Poi vediamo. Il vento c’è sotto costa e soffia impetuso.