Il candidato alla segreteria del Pd Michele Emiliano ha detto di “voler resituire la libertà ai giornalisti”. Lo ha annunciato alla trasmissione televisiva La Gabbia Open de La7. Naturalmente ne è scaturita una polemica, che si può leggere agevolmente qui e nella quale è intervenuta la Fnsi, che in sostanza replica a Emiliano consigliandolo di farsi i fatti suoi che i giornalisti ai loro ci pensano da soli.
Ora, personalmente non ho visto la trasmissione. E so a fatica chi è Michele Emiliano. Ho capito che vuole prendere il posto di Renzi. Quello che so abbastanza bene è che i giornalisti non hanno bisogno di alcun liberatore. Almeno, in questo Paese. Questo vuol dire che siamo abbastanza liberi? Forse no, ma non è affare della politica sostenerci nelle nostre battaglie per l’indipendenza a la libertà d’espressione. Vorrei ricordare a Emiliano, che è presidente della Regione Puglia, che lui e tutti quelli che amministrano a vario titolo la res publica (sindaci, onorevoli, senatori) sono nostri dipendenti, cioè di noi contribuenti che paghiamo le tasse. E sono dunque tenuti a fare bene il loro lavoro e a mettersi a disposizione dei giornalisti che sono il filtro democratico tra loro e la gente che si è scomodata a votarli.