Ricevo da Senza Bavaglio e pubblico.
“L’obiettivo dei dirigenti sindacali è di vendere, almeno in parte, i beni della Lombarda per ripianare i debiti accumulati in questi anni: oltre un milione al Circolo della Stampa e migliaia di euro di spese correnti. Il tutto con poca trasparenza e soprattutto lontano dagli occhi indiscreti dei colleghi.
Statuto o posti di lavoro?
Tra qualche giorno, il 27 febbraio, si tiene a Milano l’assemblea dei soci dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, la ALG. All’ordine del giorno la riforma dello statuto. Un argomento poco interessante se si paragona alla situazione drammatica in cui si trovano i precari e i freelance, che non sono pagati, i contrattualizzati, che perdono il posto di lavoro, e i pensionati che vedono decurtata la loro pensione, mentre l’autorevolezza e il prestigio dell’informazione sono crollate a un livello così basso come non si era mai visto.
Inutilmente abbiamo più volte chiesto di rimandare le modifiche dello statuto della Lombarda dopo il congresso della Federazione Nazionale della Stampa, che dovrebbe discutere le riforme dello statuto della FNSI, da recepire in quello della ALG.
Una sacra missione
Paolo Perucchini, il presidente della Lombarda, Giovanni Negri, padre padrone di Stampa Democratica, Guido Besana, factotum di Nuova Informazione (la sezione lombarda di Autonomia e Solidarietà) – incuranti della tragedia che sta vivendo l’informazione – hanno caparbiamente insistito. Sembravano mossi da una missione sacra: “Cambiare lo statuto”.
Nelle varie riunioni che si sono succedute abbiamo chiesto invano maggiori tutele per i freelance, chiedendo come prevedono ben due mozioni congressuali della FNSI approvate all’unanimità, che fosse introdotto in Lombarda l’Organismo di Base dei Freelance. Il trio Perucchini-Negri-Besana ha detto “NO”. Riproponendo la politica fallimentare del sindacato che in questi anni non ha mosso un dito per i liberi professionisti, non è stato in grado di difendere i posti di lavoro e ha permesso una decurtazione delle pensioni.
Un uomo solo al comando
Vogliono modificare lo statuto in senso verticistico. Tutto il potere al presidente che tra l’altro potrà gestire il patrimonio della Lombarda senza rendere conto a nessuno. Uno spolpamento che giudichiamo volgare e un insulto ai benefattori che avevano lasciato il loro patrimonio in eredità al sindacato dei giornalisti perché facesse il bene dei colleghi.
Lo sperpero di denaro di questi anni, il debito del Circolo della Stampa, oltre un milione di euro hanno consigliato la dismissione di questo patrimonio che invece Senza Bavaglio vuol salvaguardare. Non siamo pregiudizialmente contrari alla vendita ma chiediamo che l’operazione avvenga con trasparenza e onestà. La modifica dello statuto invece va nella direzione opposta.
Senza Bavaglio
http://www.senzabavaglio.info