
La storia è lunga, ma cominciamo con il dire che dalla fine dell’anno appena trascorso Xavier Niel, l’imprenditore numero uno delle Tlc in Francia con Iliad, è proprietario, con la maggioranza delle azioni, del quotidiano Le Monde.
Niel ha eliminato dal board il ceco Kretinsky, comprando per 50 milioni di euro la sua quota azionaria. Ora ha annunciato di volerne investire 200. Un anno fa aveva anche preso il pacchetto di Matthieu Pigasse, uomo di sinistra, vicepresidente della banca Lazard, e azionista influente di Le Monde. Kretinsky e Pigasse sono a loro volta proprietari di altre testate, tra quotidiani e settimanali.
Scrive Dagospia: “A questo punto, è l’unico azionista del quotidiano che ha al vertice una società nella quale si regolano i conti della proprietà. Il nuovo patron ha deciso di trasferire l’intera sua quota alla fondazione creata nel 2021, dal nome rassicurante: Fonds pour l’indépendance de la presse. Resta un 25 per cento in mano al Pôle d’indépendance che riunisce giornalisti, collaboratori e lettori. Con questa mossa, diventa impossibile una scalata da parte di qualcun altro, ben o mal intenzionato che sia. Nel Fondo, Niel ha fatto entrare anche il figlio Jules di appena vent’anni”.
Jerome Fenoglio, direttore editoriale, l’ha presa bene, anche se qualche punto da chiarire con il padrone ce l’avrebbe. Niel ha la fissa di mostrare ai lettori e agli investitori pubblicitari l’immagine di un giornale assolutamente indipendente, vanto della testata fin dalla nascita. La compagna di Niel si chiama Delphine Arnault, è la figlia di Bernard, il re del lusso, uno dei tre uomini più ricchi del pianeta. Arnault è anche proprietario di due quotidiani, Le Parisien e Les Echos. Ma è soprattutto vicinissimo al presidente Macron. Forse Fenoglio qualche domanda sull’indipendenza dovrebbe farsela.
Certo, Niel non dovrebbe arrovellarsi sul tema dell’indipendenza, se tra i suoi obiettivi di mercato ci fosse l’Italia. Molto è stato detto e scritto. Questo blog si è occupato fin dalla primavera del 2018 della stima reciproca tra Niel e John Elkann, e delle presunte intenzioni di Niel di ampliare il suo impero all’Italia attraverso una partecipazione in Gedi. Notizie che si sono rincorse negli anni, prima anticipate e poi smentite.
Una sequenza degli avvenimenti si può leggere in questi post 29 marzo 2018, 30 marzo 2018, 26 novembre 2018, 19 giugno 2019, 14 ottobre 2019, 22 gennaio 2020, 1 marzo 2020, 18 gennaio 2022, 12 dicembre 2022.
Al momento nessuno ha fatto qualche mossa, resta il fatto che Iliad Italia va bene, che Niel è un investitore europeo, che ha intenzione di allargare il mercato editoriale, che una Tlc come Iliad è un partner strategico per il futuro dell’informazione e che ultimo, ma non ultimo, i suoi rapporti con Elkann sono più che buoni, che Gedi, nonostante la lunga crisi nelle vendite in edicola, potrebbe essere un ottimo investimento, e che il suo fiore all’occhiello La Repubblica, come ormai appare chiaro, è sul mercato.
La fiction editoriale del 2024 è appena cominciata.
Ancora una volta grazie. Le informazioni che porti in primo piano non lo sarebbero senza il tuo lavoro.