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Accade in Francia. La gloriosa testata Cahiers du Cinéma, la più importante rivista di critica cinematografica del mondo, cambia proprietà e l’intera redazione si dimette.
Il nuovo assetto editoriale è formato da 20 investitori, guidati da Eric Lenoir e da altri imprenditori del settore delle telecomunicazioni (il miliardario Xavier Niel, Alain Weill di Altice France), e altri finanziatori cinefili e produttori. La dichiarazione di un progetto love money, a fondo perduto, non ha rassicurato i giornalisti. I redattori hanno diffuso un comunicato con il quale si dicono “preoccupati per la futura indipendenza della rivista”. La causa della protesta è dovuta ad un problema di conflitto d’interessi, perché tra gli azionisti ci sono 8 produttori cinematograici.
Dicono i 15 giornalisti che si sono dimessi: “Tutti gli articoli pubblicati sui film di questi produttori sarebbero sospettati di compiacenza e interferenze”.
Lenoir ha risposto al gesto clamoroso garantendo che i nuovi azionisti non hanno dato alcuna istruzione ai giornalisti su come e cosa devono scrivere: “La redazione deve scrivere ciò che vuole sul cinema e non intendiamo condizionare le loro scelte”.
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