
Xavier Niel, fondatore di Iliad ed editore di Le Monde
Via libera dell’Antitrust francese all’acquisizione, da parte di Xavier Niel attraverso la controllata Njj, del gruppo Nice Matin che edita il quotidiano regionale francese. Lo ha comunicato l’Autorità francese. La società holding Njj di Niel è presente nel capitale di Le Monde e di Nouvel Observateur. Njj che deteneva dal 2019 una quota di minoranza, al termine dell’operazione prenderà il controllo esclusivo di Gnm, il gruppo che finora editava Nice Matin, Var Matin e Monaco Matin.
Niel, con questa operazione, allarga di molto i confini del suo crescente impero editoriale. Le cose per Niel vanno benissimo con Iliad, società ti telecommunicazione della quale Niel è il fondatore a azionista di maggioranza, che proprio due giorni fa ha annunciato il lancio di un aumento di capitale di 1,4 miliardi di euro, utilizzato per finanziare l’offerta di riacquisto delle proprie azioni.
La società aveva indicato lo scorso 12 novembre 2019 di voler riacquistare 11,67 milioni di azioni proprie, pari al 19,7% del suo capitale, al prezzo di 120 euro per azione. Il successo dell’operazione è stato tale, che il numero di azioni offerte è stato molto superiore a quelle che la società si era impegnata a riacquistare (15.239.719 su un massimo di 11.666.666).
Xavier Niel, che ad oggi detiene direttamente o indirettamente il 52,10% del capitale del gruppo (tramite Holdco, NJJ Market e Rock Investment) si è impegnato in modo irrevocabile a sottoscrivere l’aumento di capitale attraverso Holdco II” (società di cui possiede il 100%). L’offerta si chiude oggi 22 gennaio e le nuove azioni saranno emesse il prossimo 29 gennaio. Se nessuno dovesse avere sottoscritto la raccolta fondi, il che appare abbastanza improbabile, Niel coprirà l’intero importo dell’aumento di capitale e deterrà a quel punto non più il 52,10% del capitale del gruppo, ma arriverà al 72%.
Xavier Niel, 52 anni, il francese più influente nel mondo, come lo ha definito Vanity Fair, vanta inoltre una vecchia amicizia e sincera con John Elkann, che ha di recente annunciato l’acquisizione del Gruppo Gedi dai fratelli De Benedetti, attraverso un’operazione che si dovrebbe concludere alla fine di aprile. Di Niel e a proposito di uno suo presunto interesse per l’editoria italiana ho scritto più volte. La prima qui il 29 marzo 2018, quando sembrava che Niel, in accordo con i De Benedetti, ed Elkann socio di minoranza, fosse sul punto di lanciare l’operazione Cleopatra, e cioè un accordo da azionista di peso in Gedi. Il 7 giugno di quello stesso anno Niel venne al forum della Fondazione Agnelli, invitato da John, e tutti si affrettarono qui a smentire: “Indiscrezioni prive di fondamento”.
Ora, dopo l’acquisizione del Nice Matin e il rafforzamento di Iliad sotto il profilo finanziario, non è da escludere un nuovo interesse di Niel per il mercato italiano. E chi meglio di John Elkann, con il quale i rapporti continuano ad essere ottimi, potrebbe soddisfare il suo desiderio d’imprenditore europeo in forte crescita?
A questo si aggiunga che nel futuro di Gedi ci sarà certamente una concezione dell’editoria molto diversa e lontanissima da quella attuale. Con l’ingresso del G5 nella telefonia mobile tutti gli editori dovranno fare i conti con una rivoluzione totale del mercato. E Gedi non sarà mai competitiva su questo fronte senza un’alleanza forte con un gruppo del settore delle telecomunicazioni. E allora, che meglio di Iliad e del legame tra Xavier Niel e John Elkann? A bordo, si parte.
(La riproduzione di questo articolo è libera, secondo quanto previsto dall’attribuzione di Creative Commons, all’unica e inderogabile condizione che nel riprodurlo sia citato il nome di questo blog IL TIMES e che attraverso il link sia permesso al lettore di raggiungerlo)