giorgio levi

La Stampa giovedì 29 in assemblea. Per Giannini i problemi della redazione sono solo “sfumature” e sfugge al confronto con il Cdr

I rapporti tra il direttore de La Stampa Massimo Giannini e la sua redazione, rappresentata dal Cdr, sono a livello sotto terra. Il Cdr chiede da mesi un incontro e Giannini ogni volta si defila. C’è sempre una riunione, un viaggio a Roma, un collegamento con la radio, un altro con la televisione e poi ancora un altro. Ma mai mezz’ora con la rappresentanza sindacale.

Qualche giorno fa, come scrive il Cdr in una mail inviata ai colleghi, all’aperitivo per il lancio del canale Food Giannini ha detto che gli sta bene incontrare il sindacato, ma che in fondo si tratta di una discussione sulle sfumature. Quindi, non c’è fretta.

Il Cdr ricorda di avere già chiesto incontri formali l’8 e del 14 aprile che sono rimasti lettera morta. Per non dire delle richieste informali che sono state eluse senza batter ciglio. Insomma, Giannini si conferma molto scivoloso al confronto con i suoi giornalisti. Sfugge, svicola, glissa. L’importante è non sedersi ad un tavolo di confronto. Eppure la materia c’è, il tema del percorso che porterà all’accordo post solidarietà non è una sfumatura.

La prossima settimana è in programma, proprio su questo punto, un incontro con l’azienda, a cui Giannini non può non essere presente. La discussione verterà su retribuzioni, carichi di lavoro e organizzazione. Argomenti di chiara competenza del direttore.

Per spiegare ai colleghi come stanno le cose con il direttore il Cdr ha convocato per giovedì 29 alle 17 un’assemblea.

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