giorgio levi

Il bilancio in rosso di Inpgi, quest’anno può migliorare di 28 milioni

Nel buio più totale di un bilancio disastroso (-253 milioni nel 2020) l’Inpgi accende una luce. Debole e insufficiente, un dettaglio sui conti in rosso. Ma c’è, a poco più di tre mesi dall’ultimo rinvio concesso dai ministeri per presentare un piano di risanamento credibile, pena il commissariamento dell’Istituto e la trasmigrazione all’Inps.

Dunque, scrive qui TrueNumb3rs, in uno speciale (su dati Inpgi) dedicato alla situazione di bilancio, con tanto di grafico illustrativo: “Le stime per il 2021 mettono in luce dei possibili miglioramenti, seppur molto lievi, almeno dal lato delle entrate. Si prevede che queste ammonteranno a 372.033.100 euro, quindi poco più di un milione in più rispetto al dato assestato del 2020, a causa di alcuni incrementi contrattuali dei salari, previsti dal Ccnl dei giornalisti, cui però farà da contraltare la permanenza in cassa integrazione di molti e una nuova contrazione del numero complessivo degli occupati.

Dal lato delle uscite invece proseguirà l’aumento. Queste arriveranno a 576.600.600 euro, circa 8,6 milioni in più. Questo significa che il risultato della gestione previdenziale, ovvero dell’attività principale dell’Inpgi, peggiorerà secondo le stime di circa 7,5 milioni. Il rosso arriverà a 204.567.500 euro. 

Il dato più importante è però quello riguardante il risultato economico complessivo. E il bilancio dell’Inpgi quest’anno ne vedrà uno in passivo per 225.252.150. In questo caso però vi è un miglioramento rispetto al 2020. Quando il rosso fu di 253.389.700 euro. Che è dovuto tuttavia alla riduzione delle svalutazioni dei crediti e a quella delle imposte, tra l’altro quest’ultimo calo legato all’andamento negativo dell’istituto.

Dal punto di vista della gestione patrimoniale e dei costi interni vi dovrebbero essere pochi cambiamenti. Nel primo caso si registra una riduzione degli interessi sui crediti concessi agli iscritti, che da sola è la componente principale della riduzione dei proventi complessivi di tale gestione, che scendono a 4.244.350 euro, 474.550 in meno che nel 2020. Diminuiscono anche le stime degli oneri, ma molto meno, e di conseguenza il risultato della gestione patrimoniale dovrebbe rimanere positiva, ma l’avanzo sarà inferiore all’anno scorso, e sarà di 3.356.850 euro, nulla rispetto alla voragine nei conti della gestione previdenziale.

I costi di struttura, che includono quelli del personale, rimarranno piuttosto stabili, a 24.432.000 euro, solo 18.500 in meno rispetto al 2020 Quello che fa la differenza, si diceva, sono le svalutazioni per i crediti dell’Inpgi. Quelli in essere ma inesigibili saranno quest’anno 5 milioni, mentre erano ben 16,1 milioni nel 2020. Ciò porta a un miglioramento di 11,1 milioni nel bilancio. Cui si aggiunge la riduzione delle imposte che passeranno da poco più di 26 milioni a solo uno e 270 mila. Ma era stato il dato del 2020 quello eccezionale, dovuto all’accantonamento di un ingente fondo imposto e di un ricalcolo sulle tasse precedenti.

I miglioramenti del 2021 quindi sembrano dovuti a fattori una tantum. La situazione finanziaria dell’Inpgi appare decisamente seria”.

I dati si riferiscono al 2020 e 2021

Fonte: Inpgi

Credits

TrueNumb3rs

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