
Lo segnala oggi la newsletter Charlie del Post. Ma i lettori della Gazza già lo sanno. Per la settimana della Festa del papà, chi faccia acquisti da 30 euro di intimo maschile nei negozi Yamamay potrà avere un abbonamento valido per quattro mesi alla Gazzetta dello Sport. Yhuuu.
D’accordo, niente di nuovo. Da più di 40 anni per vendere copie alleghi un prodotto non giornalistico al magazine o al quotidiano. Ho vissuto per molti anni in Mondadori per non sapere come funziona. Dai settimanali per ragazzi, ai maschili, ai femminili. Un gioco, un rossetto, un profumo, una borsa, una confezione di minestrone liofilizzato. Ne ho viste di ogni misura, valore, colore. Tu scrivi e la lettrice acquista il giornale e, a sorpresa, è premiata con un profumetto da quattro soldi. In realtà lei compra il profumetto e insieme, sorpresona, c’è pure un giornale, che in fondo chissenefrega. L’alternativa era Panorama, che ogni settimana aveva in copertina una donna nuda. Ma siccome la mona de carta non xe mai bona alla fine ha cambiato indirizzo. E si è votato ai regalucci nel cellophane.
Ho provato nei miei anni di sindacato a Segrate a dare battaglia a questa barbarie giornalistica. Ho sempre perso. Una partita dietro l’altra, soprattutto a Grazia, sconfitto dall’azienda, dal direttore e anche dai colleghi. Che vuoi che sia, è solo un profumetto? Se poi vendiamo di più meglio, il giornale cresce e magari ci aumentano lo stipendio.
Riconosco la totale inutilità delle mie guerre, loro vincevano e io tornavo a cucinare le pagine dell’oroscopo, la gogna per i giornalisti rompi coglioni. Siccome però non mi piace perdere non ho mai smesso. Meglio una sconfitta, che non provarci affatto. Il fatto è che ne ho subite un po’ troppe. Ma io consideravo che per un giornalista dovrebbe essere un’umiliazione lavorare in una redazione che scommette su un profumetto, che nemmeno una tabaccheria di paese riuscirebbe a vendere. Tant’è.
Ora vedo che la Gazzetta dello Sport ci prova con le mutande. Queste sono di Ronaldo. Allora sì ragazzi, me ne compro due paia subito. Ma che cosa me ne faccio per quattro mesi della Gazza? Beh, ancora non lo so, ci devo pensare.
Finalmente uno che parla chiaro! Non un servo di televisioni, di apparizioni, di protagonismo. da quando sono tornata in Italia, espletando un buon lavoro, penso, rispettando i miei lettori e fornendo informazioni esatte, mi sento in un deserto desolato, in cui la ns categoria sta scivolando nel più totale nonsense in cui gli ignoranti regnano sovrani.
nicoletta romano