giorgio levi

Verso il lockdown con il quarto Paese più povero d’Europa. Meglio dell’Italia anche Lettonia e Croazia

(foto di Pixabay da Pexels)

Ormai è tutto chiaro, siamo a bordo del treno che corre sempre più veloce, saltando anche le fermate, verso il lockdown totale, che qualcuno nel governo definisce light per addolcire la pillola.

Che in realtà sarà tra le più amare della storia d’Italia. I dati diffusi da Eurostat, che qui vedete, sono aggiornati al 2019, dunque al pre-Covid.

Secondo quanto elaborato da Truenumb3rs in Italia 16,4 milioni di persone erano a rischio povertà già nel 2018 . Il 27,3% del totale della popolazione. L’Italia aveva un tasso di povertà inferiore soltanto a Bulgaria, Romania e Grecia.

Scrive Truenumb3rs: “Per entrare nel dettaglio della situazione italiana dobbiamo prendere i dati dell’Istat. Scopriamo così che in Italia, nel 2018, la popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale è pari al 27,3% (circa 16 milioni e 400 mila individui), in diminuzione rispetto all’anno precedente (28,9%). Il livello italiano rimane comunque superiore a quello europeo (21,7% nel 2018 e 22,4% del 2017), ma l’intensità della riduzione è maggiore (+1,6 punti percentuali)”.

E con tutto ciò la pandemia non era ancora iniziata. Ora, che cosa accadrà di fronte ad una nuova chiusura? Siamo consapevoli che saremo destinati per i prossimi anni ad essere molto più poveri di quanto pensiamo? Operai, imprenditori, impiegati, liberi professionisti, partite Iva, lavoratori in nero e pensionati. A differenza della Francia e della Germania ci siamo incanalati con questa pandemia, e con i suoi lockdown, su un terreno economico fragilissimo, che non reggerà un altro impatto come quello di marzo e aprile. I provvedimenti di sostegno alle imprese del governo, ammesso che arrivino in fretta, serviranno per l’immediato, ma saranno briciole, insufficienti a ricostruire il tessuto economico di cui questo Paese avrà bisogno per crescere per i prossimi 10 anni.

Credits

I grafici elaborati da Truenumb3rs

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