
( (foto di Nathan Cowley da Pexels)
Come ogni anno, ad agosto, aggiornerò il blog con minore frequenza. Se la notizia è cicciosa la riporterò, altrimenti vuol dire che è una puttanatina insignificante.
C’è da dire che in questa estate le notizie cicciose sono pochissime, siamo come sospesi tra i mesi terribili appena trascorsi e l’attesa di quello che verrà. Peccato, perché agosto è un mese meraviglioso, è l’essenza dell’estate, per anni da agosto ho immaginato con la fantasia il mio futuro. Siamo in mezzo ad una tempesta. E non parlo del Covid. Ma di quello che ci turbina dentro, eredità dei patimenti di tre mesi, della prigionia forzata, senza che nessuno di noi fosse colpevole di nulla. Così ora è difficile estraniarsi, tenersi fuori da questo maledetto tempo, è impossibile mettere qualche tassello sul domani.
Sui giornali e in televisione è tornato il Circo Barnum dei Virologi. Sono di nuovo qui per metterci questa fottuta paura di dover viaggiare di nuovo a fari spenti nella notte. Mi domando (ma non ho alcuna risposta) che razza di giornalismo è questo? A chi giova? Perché i media non hanno ancora compreso l’incompetenza di questi presunti esperti, che in 5 mesi non hanno azzeccato una previsione. Prima era la movida, poi le Frecce Tricolori, poi i tifosi del Napoli, poi i cortei, adesso sono i luoghi di vacanza. Prima erano i vecchi in pericolo estremo, adesso i giovani. Prima era: “Tra 15 giorni ci chiuderemo tutti in casa”. Ora è: “La seconda ondata già ad agosto”.
Ora, per me ognuno si esprima come vuole. Ma per farlo si costruisca i suoi canali d’informazione. Se il Circo Barnum vuole metterci l’ansia addosso si attrezzi per arrivare a ciascuno di noi. Stiamo nel mezzo di una rivoluzione dell’informazione, siete davvero convinti della bontà del vostro catastrofismo? Allora, cominciate a mettere su i mattoni. Poi vediamo.
Quello che vorrei è che i giornali, la televisione (soprattutto pubblica) e la rete la smettessero di dare conto di ogni becerata, che non ci spiegassero più come si mette la dannata mascherina, che non ci ricordassero ogni giorno di tenere le distanze dai nostri simili, che ci dobbiamo lavare le mani, come se prima fossimo stati degli sporcaccioni. Basta. Tutti sanno tutto. Chi vuole seguire le regole lo fa tutti i giorni, chi non vuole non lo farà mai, nè oggi, nè domani.
Questo eviterebbe il formarsi di raggruppamenti politici di destra al grido di No Mask. Che avversi al governo usano il concetto di privazione della libertà dando voce anche ai rutti di Salvini. E pur esprimento un disagio collettivo giustificabile (la prigionia forzata in casa) lo trasformano in un consenso politico, che lo rende odioso e non condivisibile.
Sono uscito tutti i giorni del lockdown, anche violando le norme dei decreti sulle distanze consentite fuori casa, uso la mascherina solo al chiuso e negli assembramenti, mantengo le distanze. Mi sono preso insulti dai balconi.
Viaggerò questa estate a fari sepnti nella notte, per vedere come va a finire.