Marcello Pamio è un medico. Forse. Un duro e puro antivaccinista. E’ il titolare del sito Disinformazione.it (oltre la verità). Filosofia di base semplicissima, due le linee guida. La prima: tutti i mali del mondo si concentrano sull’uso dei vaccini. La seconda: Bill Gates è il nemico numero uno dell’umanità. E’ lui che ci vuole in ginocchio.
Pamio, come diremmo noi qui a Torino, è un fulatun, un fessacchione, ma furbo. In fondo non è cattivo, sa benissimo che i vaccini sono un segno del progresso dell’umanità, ma fa finta di credere che siano il Male Assoluto. Questo genera sul suo sito un discreto passaggio di persone. E’ infantile quando posta: “Il coronavirus ha fatto fare passi da giganti verso l’instaurazione di un grande Ordine Mondiale, verso il Grande Controllo! Ma il muro della menzogna e dell’arroganza dell’attuale regime dittatoriale sta per crollare sotto i colpi del risveglio delle coscienze. Più il Sistema si accanisce e più persone si sganciano dal Matrx”,
Il 13 di questo mese Pamio si è fatto prendere la mano e ha pubblicato su Telegram questa edificante vignetta sui giornalisti.

Vignetta tratta dal canalle Telegram di Marcello Pamio
E’ di cattivo gusto, triste, scontata. In realtà non meriterebbe nemmeno una citazione. Ma qualche giorno prima, Pamio aveva scritto su Facebook: “Finalmente una gran bella notizia. Dopo tutte le brutture che ci arrivano in questo particolare periodo storico, ora giunge un dato molto incoraggiante: i giornali stanno perdendo quote di mercato in maniera costante e soprattutto inesorabile. Aver lasciato aperte le edicole in piena emergenza sanitaria, come se l’informazione del mainstream fosse un bene di primaria importanza (e certamente lo è per chi vuole indottrinare le masse di addormentati), non ha salvato gli editori dal continuo tracollo economico.
Anno dopo anno le vendite della carta inchiostrata è andata scemando, e non di poco!
Ovviamente chi ci lavora dentro non sarà felice dell’andamento, ma questo è un segnale epocale del risveglio che è in atto. Le persone non si accontentano più dell’informazione di regime, dello scandaloso monopensiero confezionato e infiocchettato ad arte, di veline propagandistiche passate per servizi giornalistici. I lettori iniziano a cercare altrove le notizie, soprattutto nel mondo digitale“.
Esatto, è proprio così. Se il dottor Pamio gioisce per la crisi dell’editoria e se ne impippa delle decine di migliaia di persone che perdono già ora il posto di lavoro, vuol dire che ci riverseremo sul suo sito. Perché va oltre la verità. E noi è lì che vogliamo sistemarci, a leccare qualche culo diverso. Possibilmente non il suo.