giorgio levi

M5S: “I direttori di giornale e i loro vice non potranno essere eletti in Parlamento”. E’ conflitto d’interessi

Giuseppe Brescia M5S (foto profilo Camera dei Deputati)

Giuseppe Brescia (M5S) presidente della I Commissione Affari Costituzionali ha depositato oggi una proposta di legge sul conflitto d’interessi. Riguarda i casi di ineleggibilità di chi occupa cariche pubbliche nelle ammnistrazioni, e in particolar modo i sindaci dei piccoli comuni. Una lunga serie di paletti che non dovrebbero più consentire a questi e altri soggetti di essere eletti in Parlamento.

Tra i tanti codicilli, che dovrebbero impedire di essere eletti per conflitto d’interessi, c’è anche questo: “I direttori e vicedirettori di testate giornalistiche nazionali se hanno esercitato l’incarico nei 6 mesi prima dell’accettazione della candidatura. Il periodo di sei mesi è ridotto a sessanta giorni nel caso di scioglimento anticipato della Camera dei Deputati”.

Dice Brescia: “Vogliamo dare una soluzione efficace a una questione fondamentale per il concreto funzionamento della democrazia, purtroppo rimasta da tempo irrisolta. Chi va al governo giura di esercitare le sue funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione, ma quante volte in passato qualcuno ha pensato più agli interessi propri, magari avvantaggiando qualche impresa? Tutto questo ha indebolito la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella gestione della res publica. Lo stesso effetto hanno avuto i casi di conflitti di interesse nella Pubblica Amministrazione. Non ci sono norme contro qualcuno. Vogliamo solo restituire dignità e credibilità all’azione politica”.

Potrei sbagliare, ma attualmente in Parlamento non siedono deputati che siano, o siano stati, poco prima di essere eletti, direttori di giornale. Tra i più recenti mi viene in mente Giovanni Spadolini, che fu direttore del La Voce Repubblicana e de Il Corriere della Sera, ma non lo fu certamente quando venne nominato primo ministro. E nemmeno sfruttò il Corriere (che aveva ben altre grane) per questo fine.

Mi sembra una normetta molto stupida. Direi, infantile. Richiama al concetto dei giornaloni di Salvini e Grillo. I giornali non contano più una pippa sull’opinione pubblica generale. E’ conflitto d’interessi inesistente nei fatti. I voti si prendono sui social, vince l’università del marciapiede non quella dei giornalisti che fanno opinione per una eclave di lettori. E il M5S dovrebbe saperlo.

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Giuseppe Brescia