giorgio levi

Da Origami a Crimi, all’Inpgi. Sono stato via un po’, mi sono perso qualcosa? Che brutto spettacolo

Sono stato via da questo blog qualche giorno,  mi sono perso qualcosa? Direi di no. Il grande circo annaspa e non è uno spettacolo edificante.

ORIGAMI AFFONDATO, CON LE RELAZIONI SINDACALI GEDI SI PULISCE LE SCARPE

La Stampa, in nome di Gedi, ha chiuso Origami, il mensile con il formato strano. Diretto da Cesare Martinetti era partito in gran pompa. E’ arrivato al traguardo forte delle vendite in edicola: molto vicine allo zero. Da qui la decisione legittima di chiudere. Peccato che i giornalisti della Stampa abbiano appreso della chiusura di Origami leggendolo sul loro stesso giornale. Relazioni sindacali zero, come le copie di Origami. La direzione del giornale avrà pensato, perché dirglielo se nessuno sa che esiste? Sarebbe interessante sapere quali sono stati in questi anni i costi di Origami e quanti giovani collaboratori si sarebbero potuti assumere. Tuttavia, mi rendo conto che sono divagazioni inutili, perciò non mi metterò in caccia di alcun dato. In fondo Gedi, che vanta di essere il più grande editore di quotidiani in Italia, non ha mai presentato un piano industriale, perché stupirsi se con le relazioni sindacali si pulisce le scarpe?

CRIMI AL SALONE PER ORGANIZZARE GLI STATI GENERALI DELL’EDITORIA A TORINO

Il sottosegretario Vito Crimi (quello fissato con gli Stati Generali dell’Editoria) è venuto al Salone del Libro di Torino e ha incontrato la sindaca Appendino e il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Sinigaglia. Ne fornisce i dettagli lo stesso Crimi sul suo profilo Facebook con tanto di fotografie.

Di che cosa avranno parlato? Suppongo dell’organizzazione degli Stati Generali, la cui ultima tappa si svolgerà a settembre a Torino. Nel frattempo non si hanno notizie dei tanto strombazzati contributi di lettori, editori, giornalisti, addetti ai lavori, non addetti ai lavori, il mio vicino di casa, baristi, commercianti, agricoltori, operai. Il cosiddetto popolo. Che secondo il M5S avrebbe dovuto contribuire, con gli Stati Generali, a fare chiarezza su questo mondo sull’orlo del baratro.  Forse i contributi sono arrivati, ma nessuno lo sa. Sul sito del governo non c’è traccia alcuna.

GLI STATI GENERALI DELLA FNSI

La Fnsi, da parte sua, ha convocato, per fornire un contributo fattivo all’iniziativa, di Crimi, i suoi stati generali con numerose rappresentanze della categoria. Il segretario Lorusso ha detto: “Gli Stati generali dell’editoria siano l’occasione per una vera riforma del settore e delle leggi di sistema, non una resa dei conti. Le premesse non sono incoraggianti, ma noi ribadiremo nel confronto con il sottosegretario Crimi e con l’esecutivo i temi che riteniamo imprescindibili: buona occupazione, abolizione del carcere per i giornalisti, strumenti di contrasto alle querele temerarie, tutela delle fonti e del segreto professionale, applicazione della direttiva europea sul copyright”.  Ho come la vaghissima idea che gli auspici di Lorusso andranno a sbattere contro il muro di gomma del M5S, che ha progettato gli Stati Generali per smantellare l’intero sistema dell’informazione in Italia. Compreso l’Ordine dei Giornalisti.

ULTIMO APPELLO DI MACELLONI, INPGI AD UN PASSO DAL COMMISSARIAMENTO

I conti dell’Inpgi sono con l’acqua alla gola. Da moltissimo tempo, ma ora sembra che i tempi dell’annegamento siano molto vicini. La presidente Macelloni si è vista bloccare dalla commissione governativa il progetto di far entrare nell’Istituto di previdenza dei giornalisti, i cosiddetti comunicatori. Dovrebbero essere circa 12 mila, sufficienti, con il versamento dei loro contributi, a fornire abbastanza ossigeno da portare l’Inpgi fuori dal catino pieno d’acqua dove è precipitato. La Macelloni ha lanciato una sorta di ultimo appello. Prima del commissariamento, ipotesi molto più realistica di una mese fa.

CONFLITTO D’INTERESSI NEL M5S

Secondo Francesco Boccia, deputato dem, Casaleggio controlla il M5S e dunque ci sarebbe un conflitto d’interessi. La storia la racconta qui Affari Italiani. Ma se con il conflitto d’interessi di Berlusconi abbiamo fatto ridere per vent”anni i polli dell’intera Europa, che patente di verginità abbiamo per fare i conti in tasca a Casaleggio? La verginità bisogna prima rifarsela, poi ne parliamo.

PIANO SEGRETO DEL M5S PER FAR FUORI URBANO CAIRO

Secondo quanto scrive Augusto Minzolini (ex deputato di Forza Italia) su Il Giornale ci sarebbe un piano segreto del M5S non per attaccare Berlusconi ma per far fuori Urbano Cairo. Come riporta qui Libero Minzolini scrive: “Quel che più fa irritare Di Maio è proprio l’atteggiamento del patron di La 7 e Corriere della sera. Cairo non si è mai sbilanciato fino in fondo su una sua possibile carriera politica, né però rifiuta del tutto l’idea. Ed è proprio questo nicchiare che manda ai matti il vicepremier grillino”.

Forse ci sarebbe dell’altro, ma mi sono già annoiato abbastanza così.