giorgio levi

Festival di Sanremo, Ultimo ai giornalisti: “Avete rotto er cazzo”

Sarebbe troppo facile l’ironia sul nome. Totò gli avrebbe detto: “Cambiatelo, perché così porta sfiga”. Ma Ultimo, che è un cantante e partecipava a Sanremo, è arrivato secondo. Come diciamo noi torinesi il prim di piciu. Perciò potrebbe chiamarsi Secondo o in una botta di ottimismo Primo.

Ad ogni buon conto mi occupo di Ultimo non come cantante, del quale non mi frega niente, ma perché in conferenza stampa ha detto ai giornalisti: “Voi avete questa settimana per sentirvi importanti e dovete sempre rompe er cazzo”.

Forse è sembrato un filo aggressivo, ma è perfettamente in linea con  l’alta scuola di oratoria dei nostri rappresentanti di governo. Il leggero stato d’animo incattivito era stato preceduto da questa dichiarazione: “La mia vittoria, al contrario di tanti giornalisti che in queste settimane hanno avuto la presunzione di giudicare la carriera di tanti artisti che sono qui, sarà sicuramente dopo il festival di Sanremo. Non ce l’ho con nessuno, ce l’ho con me stesso. Sono amareggiato, perché punto all’eccellente, non punto al buono”.

I giornalisti, caro Ultimo, rompono er cazzo perché questo è il loro mestiere. Se non ti piace, come diceva mia mamma, vai a cantare in un altro cortile. Che quello di Sanremo con te è stato già abbastanza deprimente.