E’ un botta risposta secco. Il vicepremier Salvini, per giustificare il taglio dei contributi statali all’editoria aveva detto a Radio Uno: “Avvenire, il giornale dei vescovi, prende 6 milioni di contributi pubblici dai cittadini italiani. Penso che una parte di quei soldi possano essere spesi per chi è davvero in difficoltà».
La risposta del direttore del quotidiano dei vescovi Marco Tarquinio, ai microfoni del Gr Rai, non si è fatta attendere: “C’è qualche politico che ieri come oggi non sopporta che ci sia una libera stampa in questo paese. Un ministro dell’Interno così sollecito nei confronti delle persone in disagio economico potrebbe magari dare il buon esempio cominciando con la restituzione immediata dei 49 milioni di euro, che invece la Lega restituirà in comode rate in 76 anni, quando gran parte dei quotidiani a cui sarà azzerato il fondo del pluralismo in soli 3 anni saranno morti da tempo”.
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