Tutti noi della generaziona degli anni Sessanta e Settanta abbiamo, per così dire, approfondito il tema del sesso proibito sfogliando pagine (spesso consunte) di giornali porno. I pornazzi, come li chiamavamo noi. C’erano i magazine e i giornaletti a fumetti. Ci siamo consumati la vista e non per questo siamo diventati ciechi.
Ricordo Men, Le Ore, Le Ore Mese (che era uguale ma più spesso), Caballero, Playmen, l’internazionale Penthouse e il settimanale di giochi e barzellette La Battona.
Che cosa è rimasto di tutto quel patrimonio culturale e sociale che ha formato intere generazioni di adolescenti e arricchito il giornalaio di corso Buenos Aires a Milano, che di giorno era una rispettabile edicola e di notte, fino all’alba, si trasformava nel più fornito magazzino di spaccio pornografico che si fosse mai visto, con giornali e cassette video? Praticamente più nulla, con l’arrivo di internet e porno per tutti gratis, quelle riviste (come per altro i cinema porno) hanno chiuso, ricercate soltanto dagli amatori collezionisti su Ebay.
C’è però una novità, che unisce il passato erotico al presente tutto sesso. Si chiama Pc Erotic, ed è un nuovo magazine porno 4.0 Nasce da un’idea di Iriz Luz, l’editore è Ditto Press e ha il formato dei pornazzi anni Settanta.
Luz, per progettare questa rivista, si è posta una domanda: “Sarà la tecnologia a fotterci, o saremo noi a fottere lei?» Ovviamente, il significato di fottere ognuno può interpretarlo come gli pare.
Il numero 1 di Pc Erotic è già online. Si compra qui e costa circa 5 euro.