Una volta ho sentito in televisione, ad uno dei tanti quiz pre-serali, un tizio affermare, con una certa sicurezza, che Marcel Proust fu un pilota di Formula uno. Beh, capita. Se quel signore della televisione leggesse i giornali di oggi scoprirebbe che questo Proust era uno che non la contava giusta, che maneggiava un po’ a destra e a manca, che pur di primeggiare non esitava a corrompere. Un po’ come succede spesso nello sport. Detto che Prost (l’altro) fu uno dei più corretti e onesti piloti della storia dell’automobilismo.
Proust (l’altro) fu comunque spericolato come Prost (ricordate Senna?). Pare infatti che non abbia esitato a sborsare quattrini da destinare ai giornali pur di avere una recensione positiva a La strada di Swann, il primo volume di quella che sarà poi La ricerca del tempo perduto, il suo capolavoro. La notizia è riportata oggi da molti giornali, italiani ed esteri, e qui sotto ho compilato una piccola rassegna stampa di modo che ognuno possa farsi un’opinione.
Insomma, Proust corruttore che trova corrotti nella stampa ben disponibili. La domanda è: oggi come vanno le cose? Per quanto abbia desiderato entrare una volta in una redazione culturale di un quotidiano non ci sono mai riuscito. Le uniche recensioni che ho scritto erano su Topolino, edito allora da Mondadori, per i libri della Disney. Ma non c’era bisogno di corrompermi, adoravo quella letteratura per l’infanzia, Topolino vendeva 500 mila copie la settimana e le mie recensioni erano lette mediamente da 3 milioni di persone ogni sette giorni.
Per tornare alla domanda: moltissimi pagano per farsi pubblicare un libro, anche da grandi editori. Qualcuno allunga una mancia per farsi ben recensire? E in materia di premi letterari le case editrici che pressioni esercitano? Quanto è diverso il mondo letterario di oggi, su questo tema, da quello di Proust? Forse una risposta c’è, ma non sono tempi, abbiamo ben altro a cui pensare. Come sempre.
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