giorgio levi

Ordine dei giornalisti. Domenica 1° ottobre si vota a Torino, Novara e Alessandria. Ecco perché mi ricandido

Mi candido, tra i professionisti, anche per questa tornata, a consigliere dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte. Il perché me lo sono chiesto, naturalmente. Una grandissima parte degli iscritti guarda all’Ordine come all’esattore di una tassa.  I più giovani osservano il ruolo che svolge con fastidio e, se tutto va bene, con  indifferenza.  Con tutta la buona volontà, se uno è dotato di un minimo senso critico e non pensa di ricavarci qualcosa, è un discreto casino credere ancora in una istituzione che ha più di mezzo secolo, nata quando le macchine da scrivere erano il massimo della tecnologia. I giornali di carta (con una televisione monopolista) erano l’unica fonte d’informazione. Se ripenso a quel tempo è come se avessi fatto la Prima Guerra Mondiale. E la domanda di oggi è: l’Ordine dei giornalisti ha saputo correre in parallelo, adeguarsi, sostenere l’evoluzione, ora rapidissima, del giornalismo? Chiedetelo a un ragazzo che comincia ora la professione, la risposta migliore sarà la sua.

Sono stato a metà del guado per tutti questi miei quattro anni da consigliere e Tesoriere.  A volte avrei desiderato una ruspa, altre mi sono lasciato convincere che qualcosa di buono sul fronte del rinnovamento è stato fatto. La riformetta, approvata quest’anno in coda a quella dell’editoria, non ha modificato nulla di sostanziale (occupazione, accesso alla professione, formazione). Tuttavia, ha dimezzato il numero dei consiglieri (saranno 60) e riportato i professionisti al loro ruolo guida. L’Ordine è cioè tornato a chi di questo lavoro ne fa la sua professione. Si può ripartire da lì? Io penso di sì.

Ma naturalmente andranno sostenute moltissime altre iniziative, anche legislative per modificare radicalmente la legge che regola l’Ordine. Adeguarla alle frontiere dell’oggi, immaginare il domani, schierare l’Ordine a fianco di chi inizia la professione. Sostenere tutte le rivoluzioni tecnologiche e culturali, riportare le notizie al centro del mestiere, agire secondo le regole deontologiche e nel massimo della severità per chi le vìola. Essere giornalisti credibili, onesti e con la schiena diritta. Offrire ad ogni iscritto la possibilità di partecipare alle elezioni con il voto elettronico. Sarà possibile? Vorrei essere ottimista o un buon raccontatore di balle, ma quello che è certo è che se non si seguiranno queste strade, sarà molto difficile riportare tra tre anni i colleghi ai seggi.

Da tempo sono favorevole all’abolizione dell’Ordine, ma è una montagna da scalare, non si può, o almeno non è così semplice come si crede. Quello dei giornalisti, e di tutte le altre categorie professionali, è regolato da una legge, e solo il Parlamento può cancellarlo. Renzi, da presidente del Consiglio, si era impegnato in questo senso.  Poi si è fermato, come altri uomini della politica che ci hanno provato. Mica solo i giornalisti sono una casta.

Infine una nota personale. Le sedute del consiglio del Piemonte sono state 94, in circa quattro anni per più di 300 ore di dibattito, a cui si aggiungono quelle dei numerosi corsi di formazione. Sono l’unico consigliere che ha partecipato a tutte le riunioni, dal primo all’ultimo minuto. I consiglieri non hanno stipendi o gettoni di presenza. E’ un impegno a titolo gratuito. Personalmente non ho mai chiesto nemmeno un rimborso spese, se si eccettua una volta un tesserino del tram da 18 euro. Ho svolto gratis anche le funzioni di Tesoriere, con le responsabilità che il ruolo comporta in un ente pubblico, e abbiamo chiuso tutti i bilanci con il segno positivo, e quello del 2016 è stato il migliore degli ultimi dieci anni.

Dunque, con le mie personali riserve, con le critiche che non mancheranno, le discussioni dalle quali non mi tirerò indietro, come ho sempre fatto, i dubbi e tutto il resto, torno a chiedere il voto dei colleghi. All’inizio di questa consigliatura dissi che questo blog (che ha ormai 15 anni) sarebbe stato il luogo virtuale dove tutti avrebbero potuto sapere che cosa accade nel mondo dell’editoria e all’interno della categoria. Mi sono impegnato, non so se è stato sufficiente. Sono certo che si può fare meglio.

SI VOTA DOMENICA 1° OTTOBRE E DOMENICA 8 OTTOBRE IN CASO DI BALLOTTAGGIO

I SEGGI SONO APERTI DALLE 10 ALLE 18

TORINO, CIRCOLO DELLA STAMPA, PALAZZO CERIANA MAYNERI, CORSO STATI UNITI 27

NOVARA, PALAZZO DELLA PROVINCIA, SALA GIUNTA

ALESSANDRIA, CIRCOLO DELLA STAMPA, PALAZZO GHILINI, PIAZZA DELLA LIBERTA’ 17