Il Premio Pestelli arriva alla sua terza edizione. Istituito dal Comitato Scientifico del Centro studi e Ricerche sul giornalismo Gino Pestelli (l’anno prossimo compirà 50 anni dalla fondazione) il premio ha avuto nelle prime due edizioni un eccezionale crescendo di partecipazione. Lo dico con un certo orgoglio, qualche volta si può fare, credo. Quando nel 2015 sono stato nominato presidente del Centro Studi, non avevo la minima idea di come si organizzasse un premio nazionale, destinato, nelle intenzioni, alla miglior tesi di laurea triennale o magistrale. E come me i membri del Comitato Scientifico. Perciò ci siamo messi lì, abbiamo spesso spaccato il capello in quattro, lavorato con il rigore che chiedono i docenti universitari e alla fine le linee guida del Premio si sono concretizzate.
Con la prima edizione sono arrivate tesi dalle maggiori università italiane, con la seconda si sono aggiunte altre città, altre facoltà, altri bravi neo laureati. Roma, Napoli, Firenze, Milano, Pavia, Cagliari, Genova e naturalmente Torino. La scelta è stata difficile in entrambe le edizioni, più di una tesi avrebbe meritato i 1.500 euro che sono in palio. Abbiamo così assegnato delle menzioni speciali, che, soprattutto, per chi sceglie la strada universitaria sono sempre un punto di merito.
Sono quasi certo che la gara di quest’anno sarà ancora più appassionante.
Voglio però ringraziare, in questa circostanza, i finanziatori del Centro Studi Pestelli. I membri del Consiglio di amministrazione, l’Ordine dei giornalisti del Piemonte, l’Associazione Stampa Subalpina e Fiat Chrysler Automobiles. Il loro contributo è stato in questi anni prezioso. E lo sarà ancora nel tempo a venire.
Un rigraziamento personale a coloro che si sono spesi per il Centro Pestelli, a titolo del tutto gratuito come tutti noi, e perciò ancora più meritevoli. Grazie al professor Mauro Forno (coordinatore scientifico), alla professoressa Marta Margotti e al professor Bartolomeo Gariglio, tutti docenti all’Università di Torino.
E infine un grazie speciale a persone speciali, come i miei amici e colleghi giornalisti Dario Corradino e Luca Rolandi.
Credits
Bando di concorso Premio Pestelli 2017
Centro Studi sul giornalismo Pestelli