giorgio levi

La lobby del Toro alla Stampa perde il suo capo. Gramellini al Corriere, nasce l’alleanza di ferro granata con Cairo. Come la prenderanno in via Solferino?

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Quando molti anni fa sono entrato a La Stampa, con il primo di una estenuante serie di contratti a termine, ero felice per due ragioni. La prima era che finalmente entravo in via Marenco, che era il mio sogno di ragazzo. La seconda era che per la prima volta mettevo piede in quella che consideravo la mia casa naturale, voluta dal Fato e dal Destino, una volta tanto benevolo. Cioè, casa Juventus. Dopo anni di sofferenze milanesi mondadoriane, dopo essere stato duramente mobbizzato persino a Topolino da un caposervizio interista, dopo avere visto letteralmente nascere i rossoneri di Berlusconi, dopo aver ricevuto una proposta di lavorare a ForzaMilan (una evidente provocazione per me che militavo nel sindacato di Segrate), ecco mi ero detto esultando quel primo giorno di Stampa: sono entrato nel cuore della mia passione! Pensavo all’Avvocato, a Umberto, ad Andrea, a Lapo e persino a John. Loro sono la Juve, La Stampa è la Juve. Una bella cippa. Ben presto avrei scoperto che la lobby del Toro all’interno del giornale era assai potente. Miti i colleghi juventini, sfrontati i granata, uniti in redazione da un patto di ferro, spalleggiati da romanisti e interisti e chissà che altro, purché il grido di battaglia fosse sempre: Juve merda! Era durissima tifare la sera.

Ora leggo su PrimaOnLine che il capo della lobby Gramellini trasloca al Corriere della Sera. Era abbastanza prevedibile dal giorno della cessione del quotidiano al gruppo Espresso. E adesso, che si stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli della fusione, l’uscita del vicedirettore, già ampiamente impegnato in Rai, era quasi scontata.

Così, Gramellini raggiungerà il suo amatissimo presidente Cairo, l’uomo che lavorato duro per portarselo in casa. La lobby del Toro provarà a mettere radici, ai massimi livelli, anche in via Solferino. Come la prenderanno lì? Presto per dirlo. Ma tutto ciò finalmente rende giustizia a Torino. In fondo Milano in questi ultimi anni ci ha portato via tanto, ora magnanimi riponiamo l’ascia di guerra con un gesto d’amicizia.

Credits

PrimaOnLine

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