giorgio levi

Derby tra tifosi del Toro: Federico Monga o Mattia Feltri alla direzione de La Stampa. Giannini pronto per quella di Repubblica e Maurizio Molinari riprenderebbe le corrispondenze dagli Stati Uniti

Il primo è stato Lo Spiffero, subito ripreso da Dagospia e poi da Nuovo Observer. Per ora nessuna comunicazione ufficiale, ma il terremto sindacale dei giornalisti de La Repubblica, che hanno scioperato contro il direttore Molinari per inosservanza di norme contrattuali su comunicazioni dovute al Cdr, ha innescato un risiko delle poltrone, che era nell’aria da tempo ma mai così vicino.

Secondo le indiscrezioni pubblicate Massimo Giannini (direttore de La Stampa) prenderebbe il posto di Maurizio Molinari alla direzione di Largo Fochetti. Giannini a Repubblica è già stato vicedirettore e responsabile delle pagine economiche. Molinari riprenderebbe così la via degli Stati Uniti, da dove era stato un eccellente corrispondente della Stampa tra il 2001 e il 2014.

Per la poltrona di via Lugaro invece sarebbero in ballottaggio Federico Monga (nella fotografia e attuale vice direttore) e Mattia Feltri (editorialista del giornale e direttore di Huffinghton Post).

Il favorito potrebbe essere Monga, per l’esperienza che ha maturato nel giornale in passato e per le capacità di uomo macchina che ha dimostrato al Mattino. Ma soprattutto perché La Stampa da moltissimi anni non ha più un direttore torinese, che è sempre stata la chiave vincente per radicare il giornale nel Nord Ovest, la regione, con le sue redazioni di provincia, di maggiore diffusione del quotidiano. Monga è torinese, e potrebbe essere la figura di direttore utile per risollevare le sorti del giornale in caduta libera di copie e abbonamenti.

Ecco qui di seguito due brevi profili dei possibili candidati alla direzione de La Stampa.

Federico Monga, 50 anni, è stato per 12 anni a Il Mattino di Napoli, prima vicedirettore e dal 2018 direttore. Ma i suoi esordi sono proprio a La Stampa, dopo una brevissima parentesi calabrese con la Provincia Cosentina e un altro veloce passaggio al Giornale del Piemonte. Monga alla Stampa è assunto nel 2003 (direttore Sorgi) nella redazione di Economia e Finanza, guidata prima da Cesare Roccati e poi da Marco Zatterin (ora vicedirettore del giornale). In seguito diventa capo della redazione di Tutto Soldi, inserto settimanale del giornale e con direttore Anselmi vice caporedattore in cronaca. Poi il viaggio a Napoli e la rapida ascesa ai vertici del Mattino. Monga, tifosissimo del Torino ha studiato al liceo Massimo D’Azeglio, e si è laureato a Siena (è anche acceso contradaiolo del Bruco al Palio) alla Facoltà di Scienze Economiche Bancarie. Tra le sue pubblicazioni merita una citazione il libro inchiesta Sono un uomo morto. Parla il pentito che ha svelato i segreti della ‘ndrangheta al Nord del 2013.

Mattia Feltri, 53 anni, a 19 su indicazione del padre Vittorio inizia a collaborare con la redazione del Il Giornale di Bergamo, dove viene poi assunto nel 1992. Nel 1995 passa alla redazione de il Foglio, diretto da Giuliano Ferrara. Nel 2002 scrive per Rizzoli il libro Il prigioniero, dedicato alla vicenda di Adriano Sofri. Nel 2004 passa a Libero, giornale fondato nel 2000 dal padre. Nel 2005, su indicazione di Massimo Gramellini a Marcello Sorgi, viene assunto a La Stampa e diventa caporedattore della redazione romana del giornale, occupandosi di retroscena politici. Dal 2010 firma la rubrica quotidiana Paesi e buoi, dove commenta il fatto politico della giornata. Nel 2016 pubblica con Marsilio Editori il libro Novantatré, dedicato alla stagione di Mani pulite. Nel 2017, con il passaggio di Massimo Gramellini al Corriere della Sera, gli viene affidata la rubrica di prima pagina della Stampa Buongiorno. Dal 23 aprile 2020 è direttore di Huffinghton Post. Come Monga anche Feltri è tifosissimo del Torino.

One thought on “Derby tra tifosi del Toro: Federico Monga o Mattia Feltri alla direzione de La Stampa. Giannini pronto per quella di Repubblica e Maurizio Molinari riprenderebbe le corrispondenze dagli Stati Uniti

  1. Massimo Giannini è un mediocre bilioso e dagli occhi cattivi. Mandatelo alla cronaca giudiziaria di Repubblica in caduta libera.
    Giancarlo Politi

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