
Le entrate di Inpgi (vedere qui infografica) sono destinate ad aumentare i prossimi anni. E non per una maggiore adesione di nuovi giornalisti, ma per un incremento dell’aliquota di contribuzione obbligatoria decisa, come tutti sappiamo, dal Cda dell’istituto. Attualmente si tratta del 12% per chi ha un reddito inferiore a 24 mila euro e 14% per chi supera tale soglia.
Inpgi presentava nel 2020 un disavanzo imponente, di 253 milioni e 390 mila euro circa, causato principalmente da costi (in termini di pagamenti ai pensionati iscritti) di 568 milioni non coperti dalle entrate, di poco meno di 371 milioni. Le altre spese, come quelle di struttura, intorno ai 24,5 milioni, peggioravano ancora di più il panorama.
La crisi dei contributi dell’Inpgi è esacerbata proprio dal fatto che coloro che versano sono meno e soprattutto sono più poveri di coloro che invece ricevono le pensioni che con tali versamenti dovrebbero essere pagate.
L’aumento dell’aliquota contributiva, che dovrebbe essere straordinario e durare solo 5 anni, secondo i calcoli dovrebbe fruttare circa 15,5 milioni.
Il cda vorrebbe provare anche a limitare le spese. Lo fa imponendo una franchigia molto più bassa dell’attuale per il cumulo pensione-reddito. Di 5 mila euro invece che 22.514,23, almeno per chi ha pensioni maggiori di 38 mila euro annuo. In sostanza l’assegno pensionistico sarà decurtato, perché sostituito dal reddito, di lavoro nel caso quest’ultimo superi i 5 mila euro.
Vi saranno poi penalizzazioni per le pensioni liquidate prima di avere maturato i requisiti per quelle anticipate dell’Inps e saranno cancellate le nuove prestazioni facoltative come alcuni sussidi o assegni di superinvalidità.
Tali provvedimenti dovrebbero servire nei prossimi anni a ridurre i costi che nel 2021 in base all’ultimo bilancio sono previsti invece in ulteriore aumento, da 568 a 576,6 milioni, aggravando di 7,5 milioni il passivo di gestione previdenziale. Quest’anno il deficit complessivo sarà inferiore al 2020 solo per i quasi 25 milioni di imposte in meno previste.
La crisi dei contributi di Inpgi in questo modo sarà rimandata solo di un anno però, considerando che gli interventi dovrebbero valere un miglioramento dei conti solo di 20 milioni, e visto che il trend di incremento delle uscite e di riduzione dei versamenti non appare reversibile.
Da qui la necessità di allargare la platea dei contribuenti, cosa difficilissima senza un intervento del governo, polemica già ampiamente affrontata, ma su cui tornerò tra breve.
I dati si riferiscono al 2020-2021
Fonte Inpgi.
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Inpgi, i provvedimenti del cda
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