
In questa melma primaverile, in cui naviga il mondo editoriale, privo di sussulti e che fa immaginare una estate ancora più statica, qualche spunto più brillante arriva da Rcs Mediagroup, che ha presentato i conti del trimestre, e dalle mosse di Cairo che, secondo i rumors, starebbe cercando un imprenditore del Nord come socio forte in Rcs.
Ma vediamo i conti, così come li riporta Start Magazine: “Rcs chiude il primo trimestre con ricavi netti consolidati di gruppo che si attestano a 174,4 milioni, in aumento di 3,1 milioni rispetto al 31 marzo 2020. I ricavi digitali, che ammontano nel complesso a circa 41 milioni, hanno raggiunto un’incidenza del 23,5% sui ricavi complessivi (19,9% al 31 marzo 2020). La pubblicità online sui mezzi di Rcs nel trimestre cresce del 18% in Italia e del 19,3% in Spagna rispetto al primo trimestre 2020. L’ebitda è positivo e pari a 9,5 milioni (0,3 nel primo trimestre 2020). Il risultato netto di gruppo è negativo per 3,2 milioni (negativo 6,1 milioni al 31 marzo 2020 quando era stato impattato positivamente dalla plusvalenza di circa 5,8 milioni riveniente dalla cessione di asset partecipativi, al netto di tale beneficio, il miglioramento è di circa 8,7 milioni). L’indebitamento finanziario netto è di 48,9 milioni, in ulteriore riduzione di 10,7 milioni rispetto al 31 dicembre 2020”.
Fin qui i numeri. Cairo ora ha il il 59,8% dell’azionariato. Rcs ha scelto il voto maggiorato, come è emerso dai documenti per l’assemblea del 29 aprile. L’introduzione del voto maggiorato è proposta da un Cda che lo considera, si legge nei documenti, “finalizzato a incoraggiare un approccio all’investimento di medio-lungo periodo, favorendo dunque la presenza di investitori stabili”. In questo quadro, stando alle simulazioni le percentuali dei diritti di voto vedrebbero Cairo salire al 65,300%, seguito da Diego Della Valle (con l’8,295%), Mediobanca (7,122%), Unipol (5,322%) e China National Chemical Corporation con il 5,149%. Il gruppo Rcs, secondo quanto riportato nella Relazione finanziaria annuale, è salito al 90% della società (canale edicole) m-dis Distribuzione Media Spa.
Tuttavia, si sono fatte più insitenti le voci secondo cui Cairo sarebbe alla ricerca di un imprenditore come socio forte di Rcs. La strada porta a Leonardo Del Vecchio, 85 anni, che a marzo ha rafforzato la sua presenza di Mediobanca, come riporta qui Affaitaliani: “Quaranta milioni di euro di guadagno potenziale su 195 milioni di capitale investito. Una plusvalenza del 20% in soli 3 mesi è la performance strappata da Leonardo Del Vecchio nel suo ultimo blitz sui titoli Mediobanca. Che possa diventare o meno il padrone assoluto di Piazzetta Cuccia, in grado anche di determinarne le strategie future, poco importa. La sua scalata all’unica vera banca d’affari italiana ha già il sapore del successo pieno”.
Chissà, forse sono fantasie. Certo che l’ingresso di Del Vecchio in Rcs potrebbe mutare il panorama editoriale. Vedremo, e aspettiamo con fiducia.