
Il pm di Torino Emilio Gatti ha stamane ufficialmente aperto un fascicolo a carico della consigliera comunale del M5S Monica Amore. La denuncia per diffamazione con l’aggravante dell’odio razziale è arrivata dall’avvocato Tommaso Levi, per conto della Comunità Ebraica. Come aveva anticipato ieri Repubblica.
Monica Amore in una burrascosa intervista con Cruciani a La Zanzara per Radio24 ha continuato a dire che non aveva visto le deliranti caricature della propaganda nazista, postate su Telegram da un gruppo negazionista che non riconosce l’Olocausto. La ragione per cui non le aveva notate era che non aveva gli occhiali da vista. Ma allora come si spiega che lei aveva a sua volta condiviso il post sul suo profilo Facebook aggiungendoci la nota: Interessante! Senza le vignette non avrebbe avuto senso condividere un post sulla composizione del Gruppo Gedi. Che ci frega di sapere quali giornali fanno parte del gruppo di John Elkann? Basta andare nel sito di Gedi per saperlo. L’aspetto denigratorio era proprio in quelle caricature. Quante balle racconta questa qui?
Amore dovrà spiegare tutto questo, e altro, al magistrato. E chiarire come dai negazionisti di Telegram quel messaggio sia arrivato fino a lei.
Ora le dimissioni non dovrebbero tardare. La stessa sindaca Appendino che ha usato un materasso di morbida piuma per smontare il gesto della sua consigliera non dovrebbe perdere tempo a chiederle di lasciare subito il seggio in Sala Rossa.
Così come una posizione meno gelatinosa dovrebbe mostrare il Movimento, proprio ora che si appresta a guidare di nuovo il Paese. In un governo che s’impegnerà ad intensificare la campagna vaccinale. Quella stessa a cui si oppongono i frequentatori del canale Telegram che ha diffuso le vignette antisemite.
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