
E’ morto oggi 7 gennaio Giuseppe Turani, conosciuto da tutti come Peppino. Aveva 79 anni, gli 80 li avrebbe compiuti ad aprile. Era nato a Voghera nel ’41, se n’è andato a Broni, a pochi chilometri dalla sua città natale. Turani è stato uno dei massimi giornalisti italiani nel campo dell’economia e della finanza.
Ha lavorato per le maggiori testate italiane. Dall’Espresso a capo dell’economia di Repubblica, che Scalfari nel ’76 aveva appena fondato. E’ poi direttore di Economia & Finanza, il settimanale di Repubblica. Diventa successivamente capo della redazione milanese del quotidiano romano. Nei primi anni Novanta è editorialista del Corriere della Sera, di Capital, dell’Europeo e de Il Mondo. Poi il ritorno a Repubblica. Da 13 anni era direttore della rivista Uomini e Business. Ha scritto numerosi saggi, il primo nel 1974 con Eugenio Scalfari, l’indimenticabile Razza Padrona.
Turani aveva un pregio che non tutti i giornalisti hanno. Uno straordinario fiuto per le notizie, ma non per raccontare fatti appena accaduti, ma per anticipare le notizie che verranno. E soltanto quelle che contano davvero.
So che leggeva questo blog perché qualche volta lasciava un like o un commento nel mio profilo Facebook. Per me un onore.
Ci mancheranno molto quei suoi tweet o post quotidiani. Da cacciatore di notizie era diventato una fonte. Seria, attendibile, rigorosa.
Un vero dispiacere. Da lettrice, innanzitutto.
Poi, il più modestamente possibile, da collega.
Razza Padrona dovrebbe essere un testo obbligatorio per tutte le scuole superiori e, credetemi, è vero che c’è anche la collegialità con il Direttore, ma l’apporto di Peppino è stato grandissimo.