giorgio levi

Feltri si è “dimesso” da giornalista per sfuggire alla giustizia professionale

Un giro un po’ vizioso, ma alla fine la notizia c’è. Alessandro Sallusti su Il Giornale annuncia le dimissioni di Vittorio Feltri, direttore editoriale di Libero (dove la notizia non compare) dall’Ordine dei giornalisti. Ecco che cosa scrive Sallusti.

Dopo cinquant’anni di carriera si è dimesso dall’Ordine rinunciando a titoli e posti di comando nei giornali, compreso nel suo Libero (lo fondò nel 2000). Perché lo abbia fatto lo spiegherà lui, ma io immagino che sia una scelta dolorosa per sottrarsi una volta per tutte all’accanimento con cui da anni l’Ordine dei giornalisti cerca di imbavagliarlo e limitarne la libertà di pensiero a colpi di processi disciplinari per presunti reati di opinione e continue minacce di sospensione e radiazione.

Dovete sapere che per esercitare la professione di giornalista bisogna essere iscritti all’Ordine – inventato dal fascismo per controllare l’informazione – e sottostare alle sue regole deontologiche, che oggi vengono applicate con libero arbitrio da colleghi che si ergono a giudici del pensiero altrui in barba all’articolo 21 della Costituzione, che garantisce a qualsiasi cittadino la libertà di espressione in ogni forma e con ogni mezzo. In pratica puoi fare il giornalista solo se ti adegui al pensiero dominante, al politicamente corretto. Chi sgarra finisce nelle grinfie del soviet che, soprattutto se non ti penti pubblicamente, ti condanna alla morte professionale. A quel punto sei fritto: nessun giornale può più pubblicare i tuoi scritti e se un direttore dovesse ospitarti da iscritto sospeso o radiato farebbe automaticamente la stessa fine.

Se invece ti dimetti dall’Ordine, è vero che non puoi più esercitare la professione – e quindi neppure dirigere -, ma uscendo dal controllo politico puoi scrivere ovunque, senza compenso, come qualsiasi comune cittadino. In sostanza. Per potere continuare a scrivere, Vittorio Feltri – immaginando di essere di qui a poco ghigliottinato, penso io – ha dovuto rinunciare al suo mestiere“.

Soltanto un paio di cose.

1. Feltri si è dimesso dall’Ordine dei giornalisti per sfuggire alla giustizia professionale. Perché sa di avere torto per tutte quelle cose scritte e dette senza tenere conto di quella che si chiama deontologia professionale. E’ ormai una macchietta da tempo, ma non per questo può fare e dire quello che gli pare.

2. Dimettersi dall’Ordine dei giornalisti non lo libera dai doveri di rispettare le leggi e le norme su quello che afferma. Se continuerà a dire bestialità come ha fatto in tuttin questi anni potrà essere querelato da chiunque e non potrà sfuggire alle leggi dello Stato. A meno che non desideri dimettersi anche dal Paese. Il che ci toglierebbe un grosso fastidio.

3. Il suo amico Sallusti afferma un’altra idiozia. Le norme che regolano la professione di giornalista non sono un controllo politico, sono semplicemente regole che tengono conto dei diritti e dei doveri del giornalista, per quello che dice e che scrive. E questo vale per tutte le professioni.