
Che Guevara (foto Wikipedia)
Questa volta nel mirino di Alessandro Di Battista c’è John Elkann, il nuovo editore di Gedi (Stampa, Repubblica, Secolo XIX, Espresso, 13 quotidiani locali, Radio capital, Radio Deejay).
E’ velenosissimo e scrive su Fb il suo DiBa pensiero sui recenti mutamenti nel mondo dell’editoria: “Elkann è a capo di Exor, la holding finanziaria olandese proprietaria, tra le altre cose, di Fca (Fiat Chrysler Automobiles, sede legale ad Amsterdam e sede fiscale a Londra), Ferrari, Juventus, The Economist (un prestigioso settimanale inglese) la quale si è appena assicurata il controllo del gruppo editoriale Gedi, un tempo in mano a De Benedetti”.
DiBa ci mette dentro pure Berlusconi: “Abbiamo vissuto l’era berlusconiana ma allora, un minimo di opposizione (più che politica mediatica) a B. veniva fatta. Proprio Repubblica tuonava contro i conflitti di interesse di B. e contro il suo intollerabile potere sull’informazione. Ma adesso chi lo fa? Chi si indigna di fronte ad uno scenario così pericoloso? Pensate che Repubblica farà battaglie sui conflitti di interesse tra grande impresa (quindi politica perchè Elkann è un politico anche se non si candida) e media?”.
Il chiodo della holding: “Io me ne infischio degli attacchi mediatici, delle menzogne che vengono scritte ogni giorno su di me, delle ingiurie politiche che arrivano, puntualmente, appena apro bocca. Non me ne infischio, grazie a Dio, delle ingiustizie. Ed è profondamente ingiusto che un potere così grande sia nelle mani di un solo uomo (tra l’altro a capo di una holding estera). In molti Paesi è proibito dalla legge”.
E infine la teoria di DiBa sulle fake news: “Capisci che il sistema sta vincendo quando senti pronunciare la parola fake news più di quella conflitto di interessi. Le balle della politica e dei giornali ci sono sempre state, ma un tale sistema di potere no! Siamo chiusi in casa, bombardati da notizie, pensiamo ai nostri cari, sogniamo la libertà, ci preoccupiamo, giustamente, della nostra salute, del nostro posto di lavoro, della nostra azienda in crisi e forse, adesso, non abbiamo la testa per pensare ad altro. Ma dobbiamo sforzarci, dobbiamo vigilare, informarci prima di mettere un like, prima di prendere per oro colato quel che leggiamo. E dobbiamo farlo soprattutto adesso che si avvicina la fase della ricostruzione”.
Hasta siempre, Comandante. (Carlos Puebla, Cuba, 1965).