giorgio levi

Mattia Feltri all’HuffPost, il più breve editoriale d’insediamento della storia

Apprezzabile, come primo passo da direttore dell’HuffingtonPost, l’editoriale di Mattia Feltri. Una manciata di parole, niente spipazzate. Un buon inizio.

I giornali non devono dire quello che hanno in testa: devono farlo. Niente è più ozioso di un direttore che si mette lì a dire questo e quello, attingendo dall’armamentario degli aggettivi, dei valori sacri, delle elevatissime ambizioni etiche. Sarà il nostro lavoro, di ogni giorno, a spiegare chi siamo, che sguardo abbiamo sul mondo, quanta libertà sapremo conquistarci e quanta responsabilità metteremo al suo servizio.

Di certo, qui all’HuffPost c’è una redazione valorosa e rodata, giovane, che sa qual è il suo ruolo e come ricoprirlo. È una redazione messa in piedi, passo dopo passo, da Lucia Annunziata, fondatrice e fin qui direttore. Prenderne l’eredità non sarà facile, perché HuffPost è Lucia e Lucia è HuffPost. Da zero è diventato uno dei siti più visitati d’Italia, il terzo per autorevolezza secondo un’indagine di Quorum/YouTrend per il Sole 24Ore.

Questo non è un giornale, è un gioiello, e tutti noi ringraziamo Lucia Annunziata di avercelo consegnato. Compito della redazione è di essere all’altezza delle sue potenzialità, compito mio è di essere all’altezza delle aspettative della redazione, compito di tutti è meritarsi dei lettori. Una sfida vera, ma l’uomo è sventurato solo quando non ne ha”.

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