
Il giornalista Federico Gervasoni
Il sindaco di Pompiano (Brescia) Giancarlo Comincini ha bloccato la presentazione del libro-inchiesta “Il cuore nero della città” scritto dal giornalista Federico Gervasoni sulla rinascita dei movimenti neofascisti e neonazisti nel Bresciano.
Secondo quanto scritto nella mail inviata alla capogruppo di minoranza in Comune il sindaco leghista sostiene che “è opportuno lasciar fuori la politica dalla biblioteca, luogo di cultura e non di credo politico”.
Ora, sarebbe troppo facile accusare il sindaco di Pompiano di simpatie con i moltissimi gruppi neofascisti del Bresciano, lì c’è un terreno così fertile per il risorgente nazi-fascismo che non si può mai dire fin dove sono capaci di arrivare questi fascistoni del nuovo Millenio, sdoganati in qualche modo dall’atteggiamento tenuto verso di loro dell’ex ministro Salvini, che non si è mai negato ai suoi fedelissimi fan di Casapound.
Il libro, che Gervasoni ha presentato qui a Torino, nell’ottobre di quest’anno è una denuncia dettagliata su un mondo sommerso di nostalgici di Mussolini e di Hitler che organizzano adunate, marce, raduni sotto il segno del fascismo più duro e puro. Del tutto incuranti delle norme della Costituzione che vieta chiunque “promuova od organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associazione di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto parito fascista”. E che può essere condannato fino a 4 anni di galera.
Gervasoni, da prima che uscisse il libro, è sotto costante minaccia quotidiana. Un sindaco consapevole avrebbe dovuto, non solo firmare subito la concessione della sala conferenze, ma anche farsi promotore dell’iniziativa tra i suoi concittadini. Ma il comune di Pompiano ha un duro al comando, che confonde la cultura con l’opportunismo politico. Soprattutto il suo.
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