giorgio levi

Cairo ha voglia

Urbano “Braccino Corto” Cairo ha un suo personalissimo manifesto politico. Lo ha raccontato lui stesso a Il Foglio e lo ha riportato qui Il Fatto Quotidiano.

Il numero uno di Rcs na ha un po’ per tutti, Dalla sinistra a Salvini al M5S. Ma alla domanda cruciale: scenderà in campo se ci saranno elezioni anticipate? Risponde: “Ricevo numerose sollecitazioni per la mia discesa in campo, ma che al momento l’idea non mi sfiora. Io non sono e non sarò mai l’erede del Cavaliere. Io sono molto diverso da lui. Per essere ancora più chiaro: non vivo nell’attesa di ricevere una qualche investitura né intendo assumere la guida di partiti già esistenti che hanno attraversato una parabola puntellata di successi e fallimenti. Nella vita non si prende il posto di qualcun altro. Se si vuole compiere il grande passo, si dà vita a una creatura inedita, la s’inventa di sana pianta. Gli innovatori inventano il nuovo, non riciclano il vecchio”.

Una prece. Qualsiasi governo riprenda in mano il Paese si dedichi anima e corpo ad una legge seria sul conflitto d’interessi. Il film di Cairo l’abbiamo già visto con Berlusconi. E può bastarci.