giorgio levi

Incredibile ma vero. C’è ancora chi sciopera per solidarietà con i colleghi

Devo dire che erano anni che non leggevo un comunicato sindacale come questo, pubblicato ieri sulle pagine del Corriere della Sera di Bologna. La redazione al completo sciopera, e affida un pacchetto di altri quattro giorni di astensione dal lavoro al Cdr, per sostenere due colleghi con contratto a termine (da moltissimo tempo) che rischiano di restare casa, senza che l’azienda abbia mai fornito rassicurazioni sul loro futuro.

Sono passato attraverso la stessa identica situazione, anche nei dettagli. So bene che cosa significa. Sul piano professionale e umano. Quando perdi ogni certezza su quel lavoro che svolgi da anni e l’azienda non esita a metterti alla porta. Come se non fossi mai esistito prima. E’ un dramma autentico, qualche volta può capitare anche di non avere più voglia di tornare a casa. Io ho vinto la mia battaglia grazie ad un team di avvocati di eccezionale levatura professionale e grazie ad un giudice (donna) che non si è fatto ingannare dal colosso che avevo davanti.

Ma quello di cui avrei avuto più bisogno, nel mezzo di quella furiosa tempesta, sarebbe stato un gesto di solidarietà dei miei colleghi, con i quali lavoravo da anni, appeso al filo dei contratti a termine. Solidarietà che non c’è mai stata, neppure dal sindacato, a cui non avevo mai fatto mancare la mia iscrizione. Anzi, tra i testimoni a favore dell’azienda c’erano colleghi dei quali non avrei mai sospettato potessero compiere un gesto simile. Testimoniare davanti ad un tribunale contro uno di loro, e non perché avesse rubato nelle casse dell’azienda, ma che rivendicava il suo ruolo di lavoratore. L’ho sempre considerato un gesto ripugnante.

A dicembre saranno trascorsi 10 anni da quei giorni, e non ho mai dimenticato. Ecco perché apprezzo il gesto di solidarietà dei giornalisti di Bologna del Corriere. Più di una causa, più di un tribunale, più di scontri tra avvocati, quello che fa bene all’anima di ciascuno di noi è sapere che gli altri stanno con te. E che scioperano anche per te. Vuol dire che loro ci sono e tu sei pronto a difenderti. A volte vincere non basta. L’amarezza resta per sempre. E quella nessun posto di lavoro potrà mai cancellarla.

Credits

Il comunicato del cdr del Corriere della Sera di Bologna