Domani ultimo consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte. Il numero 94, per la precisione. Esattamente 4 anni (tre, più uno di proroga). Per circa 300 ore di seduta, senza contarne alcune straordinarie e le ore di lezione dedicate ai colleghi che hanno chiesto il ricongiungimento. E quelle degli eventi formativi organizzati e partecipati dai consiglieri.
Il dato personale è che non sono mai stato assente alle sedute, le ho fatte tutte e 94, dal primo all’ultimo minuto. Sul fronte dei compensi va ricordato che nessun consigliere è stato pagato e non sono stati erogati gettoni di presenza di alcuna natura. Per quanto mi riguarda ho chiesto in 4 anni un solo rimborso: una tessera per tram e metro da 18 euro.
Mi candido anche per questa tornata. Il perché me lo sono chiesto, naturalmente. Come molti colleghi, e i lettori di questo blog sanno, ho scarsa fiducia in questa istituzione. Una grandissima parte degli iscritti guarda all’Ordine come all’esattore di una tassa. I più giovani osservano il ruolo che svolge con fastidio o indifferenza. Con tutta la buona volontà, se uno è dotato di un minimo senso critico e non pensa di ricavarci qualcosa, è un discreto casino crederci.
Sono stato a metà del guado per tutti questi quattro anni. A volte avrei desiderato una ruspa, altre mi sono lasciato convincere che qualcosa di buono sul fronte del rinnovamento è stato fatto. E forse (molto forse) è vero. La riformetta, approvata quest’anno in coda a quella dell’editoria, non ha modificato nulla di sostanziale (occupazione, accesso alla professione, formazione). Tuttavia, ha tagliato il numero dei consiglieri (saranno 60) e riportato i professionisti al loro ruolo guida. L’Ordine è cioè tornato a chi di questo lavoro ne fa la sua professione. Si può ripartire da lì?
E’ un punticino. Abolire l’Ordine non si può, o almeno non è così semplice come si crede. Quello dei giornalisti, e di tutte le altre categorie professionali, è regolato da una legge, e solo il Parlamento può cancellarlo. Renzi, da presidente del Consiglio, si era impegnato in questo senso. Poi si è fermato, come altri uomini della politica che ci hanno provato. Mica solo i giornalisti sono una casta.
Dunque, con tutte le mie riserve, con le critiche che non mancheranno, le polemiche dalle quali non mi tirerò indietro (come sempre), i dubbi e tutto il resto, torno a chiedere il voto dei colleghi. All’inizio di questa consigliatura dissi che questo blog (che ha ormai 15 anni) sarebbe stato il luogo virtuale dove tutti avrebbero potuto sapere che cosa accade nel mondo dell’editoria e all’interno della categoria. Mi sono impegnato, non so se è stato sufficiente. I risultati dicono di sì. Sono certo però che si può fare meglio.
Qui di seguito i nomi dei candidati al Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte indicati dal gruppo Insieme per l’Ordine. E a seguire il programma elettorale e in fondo le istruzioni per il voto.
INSIEME PER L’ORDINE
Candidati professionisti consiglio regionale
Alberto Sinigaglia Giorgio Levi
Mario Bosonetto Maria Teresa Martinengo
Andrea Caglieris Chiara Priante
Candidati professionisti consiglio nazionale
Cristina Caccia
Giuseppe Gandolfo
IL PROGRAMMA
Il nuovo Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte eredita da quello uscente la forza per essere determinante nella riforma dell’Ordine nazionale e per la riqualificazione professionale, contrattuale, sociale di chi lavora nell’informazione.
Dovremo essere attenti alle mutazioni e ai cambiamenti della società e del nostro mondo editoriale, e alle trasformazioni di una professione che per tanti colleghi ha comportato un passaggio epocale da mestiere dipendente a lavoro autonomo, con tutto quello che ne consegue in termini di retribuzione, diritti, tutele.
Vogliamo:
1. lavorare con l’Ordine nazionale per una riforma che ridefinisca l’accesso alla professione per contrastarne ogni esercizio abusivo.
2. rendere più forte la sorveglianza sulla libertà di stampa e il diritto all’informazione, ampliando gli strumenti della solidarietà, l’attenzione verso ogni giornalismo – colleghe e colleghi garantiti dal Contratto e freelance del Piemonte – offrendo assistenza sulla professione e difese dagli effetti della crisi dell’editoria in accordo con l’Associazione Stampa Subalpina.
3. mantenere una formazione professionale gratuita di alto livello, potenziare il Centro di Studi sul Giornalismo Gino Pestelli e la sua collaborazione con la Fondazione Murialdi di Roma, migliorare la collaborazione con il Circolo della stampa di Torino; Crediamo che il giornalismo non sia “finito” come nei desideri di alcune parti politiche, ma che sia sempre più necessario il suo ruolo di servizio pubblico, professionalmente e moralmente affidabile, tecnicamente preparato, garante di un’onesta informazione e del ruolo che svolge nella democrazia.
ISTRUZIONI PER IL VOTO
LE DATE
Si vota
domenica 1° ottobre 2017 dalle 10 alle 18.
domenica 8 ottobre 2017, per le eventuali votazioni di ballottaggio, dalle 10 alle 18.
DOVE SI VOTA
Torino, Circolo della Stampa, Palazzo Ceriana Mayneri, corso Stati Uniti 27.
Alessandria, Circolo della Stampa, Palazzo Ghilini, piazza della Libertà 17.
Novara, Provincia di Novara, Sala Giunta, piazza Matteotti 1.
CHI PUO’ VOTARE
Possono votare tutti i giornalisti in regola con il pagamento delle quote, che può avvenire anche in loco. Si può votare solo di persona, non essendo ammesso per legge il voto per delega, nè quello per posta o in altre forme.
CHI ELEGGE CHI
I professionisti eleggono 6 consiglieri regionali, 2 revisori dei conti e 2 consiglieri nazionali.
I pubblicisti eleggono 3 consiglieri regionali, 1 revisore dei conti e 1 consigliere nazionale.
I consiglieri vanno scelti tra gli iscritti nei rispettivi elenchi che abbiano almeno 5 anni di anzianità di iscrizione alla data di convocazione dell’assemblea elettorale. I componenti del Collegio dei revisori dei conti debbono essere scelti tra gli iscritti che non ricoprano o che non abbiano ricoperto negli ultimi 3 anni la carica di consigliere.
Sono previste anche espressioni di voto per le minoranze linguistiche.