giorgio levi

Data journalism nel mondo. Chi sono i tre guru da seguire quest’anno

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Simon Rogers

Tra le tante incertezze di questa professione, sempre meno accattivante considerata la crisi eterna (soprattutto italiana), ogni tanto si accende una lampadina. Se non si brucia subito fa  luce, mica tanta, un po’ sì. La lampadina si chiama data journalism, un grande futuro dietro le spalle, è lì da anni, tutti dicono di crederci, poi all’atto pratico editori e direttori tirano il freno, non investono abbastanza su una ricerca seria, ci giocano con le scuole di giornalismo e alla fine confinano la nuova frontiera (come la definiscono loro) in un pacchetto ben confezionato, ma molto di nicchia. Molto.

Il mondo va avanti lo stesso, ed è un bene. I giornalisti europei e americani specializzati in questo settore crescono di numero e di qualità. Questi tre, Simon Rogers, David McCandless e Nate Silver dovrebbero essere le star del 2017, altri ne verranno, ma intanto da qui si può capire come e dove cresce il giornalismo che fa i conti con il futuro.