Si calcola che fossero almeno 700 i giornalisti che stamattina hanno partecipato al corteo del sindacato Stampa Subalpina per la festa del Primo Maggio. Tanti da riempire l’intero pratone del parco della Pellerina, dove da almeno dieci anni si svolge la manifestazione. In realtà una minoranza, rispetto alla popolazione giornalistica che, dopo l’abolizione dell’Ordine e la liberalizzazione totale della professione, ha raggiunto il numero di 50.000 unità nel solo Piemonte.
Ad ogni buon conto, anche quello di ieri è stato un discreto colpo d’occhio. La maggior parte erano giovanissimi, tra i 16 e i 21 anni, età che oggi raccoglie quasi il 70 per cento dei nuovi giornalisti. L’80 per cento alle dipendenze di imprese editoriali, altri in quota ai free lance, ma il numero è in drastica diminuzione. Un risultato sul piano dell’occupazione eccezionale, se si pensa che il boom della comunicazione è iniziato non più di due anni fa. Oggi nella sola Torino si contano 150 quotidiani online, tutti a pagamento, con una quota complessiva di abbonati che supera il numero di 300 mila per una popolazione che ha raggiunto quasi i due milioni di abitanti (1 milione e 500 mila arrivati con la grande immigrazione sub shariana di 35 anni fa). Le agenzie pubblicitarie sul territorio sono quasi 3 mila, registrano un volume d’affari che supera i dieci miliardi di Nuovi Euro e il 60% di queste sono di proprietà dei figli di uomini e donne arrivati qui dalla Nigeria nei primi anni Venti del Millennio.
La crescita, secondo gli analisti di settore, è dovuta alla scelta delle imprese editoriali di progettare e distribuire in rete quotdiani ad altissima specializzazione. Il caso più eclatante è quello del Nuovo Sturalavandini di Torino, un quotidiano che ha in redazione 50 giornalisti dipendenti, conta 15 mila abbonati e quasi 500 mila visitatori unici al giorno. Per non dire dell’Apprendista Giardiniere (5 mila abbonati) e del giornale per ragazzi Marino la Scuola, un vero cult tra gli studenti delle elementari. E’ stato inoltre calcolato che ciascun abitante di Torino Metropoli 3 ha sottoscritto almeno 10 abbonamenti ai più disparati giornali. Il 90% delle aziende è di proprietà di editori le cui famiglie erano originarie della Romania, quella stessa nazione che oggi è compresa nei confini della Russia.
Le imprese hanno spalancato le porte alle assunzioni, firmando un accordo generale con il sindacato di Stampa Subalpina, che ha registrato nell’ultimo anno un’adesione di quasi 5 mila nuovi iscritti. Da tre anni il giornalismo è il settore del lavoro in Italia che ha segnato la più alta percentuale di crescita nel mondo del lavoro, quasi il 135 per cento in più.
Oggi sul pratone i 35 dipendenti della Subalpina hanno esposto ben alto il vecchio e storico e sbiadito striscione custodito negli anni e ora sistemato in una teca in fibra di carbonio. Alle 11 ha preso la parola l’ormai anziano segretario del sindacato torinese, da quasi 40 anni sempre in carica. Ha detto con voce nitida: “Ai miei tempi…”.
E a questo punto è salito alto nel cielo della Pellerina un applauso lunghissimo, una standing ovation che ha convinto l’anziano segretario a posare subito il microfono. Qualche luccicone qua e là sui volti dei giornalisti più vecchi, accompagnati dalle loro badanti svizzere, mentre i ragazzi festeggiavano l’ultimo aumento di stipendio.
Torino, 1° maggio 2050.