giorgio levi

Esami di Roma, l’invasione dei ciuchini

pinocchio-ciuchino

Le cifre sono quelle che sono. Alla sessione di esami a Roma per accedere alla professione su 280 partecipanti 140 sono stati bocciati. Il 50 per cento. Di questi 40 erano allievi delle scuole di giornalismo (12 solo dalla Luiss).

Per quanto si è visto la maggior parte dei bocciati allo scritto ha ignorato le più elementari regole del giornalismo, non riuscendo ad impostare un pezzo decente. Ma c’è di più.  I 140 trombati hanno commesso errori di sintassi, componendo articoletti con verbi sbagliati e grammatica gettata alle ortiche. Zampette di ciuchini rubate ai sentieri di montagna? Forse.

Quello che è certo è che con questi dati gli ordini regionali, impegnati in queste settimane nel calendario della Formazione Obbligatoria e Permanente, dovranno prevedere oltre alla deontologia anche buone lezioni d’italiano e di componimento. Sarà un bene per tutti. Saper comporre un tweet o colonizzare facebook non è necessariamente obbligatorio per un giornalista professionista, scrivere in italiano decente sì, almeno per ora.