Qualche novità sull’aggiornamento permanente obbligatorio. L’Ordine nazionale ha progettato l’automobile dimenticandosi di metterci dento il motore. Fuor di metafora, la macchina dell’aggiornamento è pronta (gli ordini regionali devono definire subito per questo mese di febbraio il programma dettagliato) ma la copertura finanziaria non c’è. O almeno 1.400.000 euro circa (più o meno il 20% del bilancio del Cnog) sono in cassa a Roma, ma non è affatto chiara la distribuzione del tesoretto. Come si dividerà la torta? Gli Ordini regionali con più iscritti avranno una quota differente dai piccoli? Per ora è buio totale. Alcuni presidenti e relativi vice si sono riuniti a Roma.
In sintesi. Il tesoretto va diviso in parti uguali tra tutti gli Ordini per programmare eventi e copertura dei costi fissi, va destinata una quota che tenga conto del principio di solidarietà nei confronti di chi ha meno iscritti. Dovrebbe poi essere previsto nella spartizione delle fette di torta un criterio che tenga conto delle particolari condizioni geografiche in cui si trovano alcuni Ordini. Quali? Boh, rischio terremoto, rischio inondazione, tsunami per le regioni costiere, valanghe per quelle alpine. Va’ a sapere. Infine andrebbe previsto un criterio che premi gli Ordini che programmeranno iniziative di qualità e in sinergia con altre regioni.
Queste le richieste dei presidenti consegnate al Nazionale perché dica come, quanto e dove andrà a finire quel milione e mezzo. Che per tutti è già in partenza una cifra assai modesta.
Secondo i calcoli il tesoretto (detratti costi vari) destinerebbe puliti puliti 3 euro a ciascuno degli oltre 100 mila iscritti. Con 3 euro possiamo aggiornare i colleghi offrendogli un corsa in metropolitana. Andata e ritorno, volendo.