giorgio levi

La Verità, è giallo sulla vendita del quotidiano alla famiglia Angelucci. Belpietro smentisce.

La famiglia Angelucci ha fretta. Antonio Angelucci il capostipite (case di riposo e altre strutture sanitarie che fanno capo all’ospedale San Raffaele di Milano) si è messo a correre per arrivare a costituire, si direbbe in tempi brevi, un grande polo giornalistico di destra. L’imprenditore-editore ha già in portafoglio Il Tempo, Il Giornale al 70%, e attraverso una fondazione anche Libero. E fino a pochi mesi fa anche de Il Corriere dell’Umbria, poi ceduto al Gruppo Polidori (Cepu) di Città di Castello. Ma evidentemente non basta.

Ora, secondo quanto pubblicato qui da Affari Italiani ha offerto la stratosferica cifra di 15 milioni di euro a Maurizio Belpietro per prendersi la sua Verità. Scrive AI: “Si tratta di quindici milioni più un super contratto da direttore (a Belpietro ndr.) della durata di circa dieci anni”.

Belpietro ha smentito piuttosto duramente, pare. Sta di fatto che le le voci si fanno sempre più insistenti e qualcosa potrebbe accadere già nei prossimi giorni.

Chi sono gli Angelucci. Scrive La Repubblica: “Gli Angelucci sono una dynasty sanitaria tutta d’oro. È una famiglia che vede a capo dei suoi componenti Antonio (Tonino) Angelucci, 79 anni, che tempo fa in coincidenza con l’avvio di problemi avuti con la magistratura si è fatto candidare in Parlamento dove è stato eletto per quattro legislature consecutive, prima con Forza Italia, accanto a Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e Denis Verdini, e adesso con la Lega di Matteo Salvini. Lo scettro però lo detiene pubblicamente Giampaolo Angelucci, 52 anni, detto Napoleone“.

Prosegue La Repubblica: “Uno dei migliori amici di Antonio Angelucci è Denis Verdini, padre della fidanzata di Salvini. Qualche anno fa, dopo che la Banca d’Italia ha commissariato il Credito cooperativo fiorentino di cui era presidente Verdini, ha imposto a lui e a sua moglie, Maria Simonetta Fossombroni di coprire il buco e ripianare il rosso di oltre nove milioni di euro. A salvare il coordinatore del Pdl è stato proprio lui, uno dei più ricchi parlamentari della Repubblica: Antonio Angelucci che oggi dichiara un reddito di quattro milioni e mezzo. I quotidiani (informazione di destra) sono ora il pallino di Giampaolo e Tonino Angelucci, già editori di Libero e Il Tempo, che portano sotto la loro proprietà pure Il Giornale, lo storico quotidiano milanese fondato da Indro Montanelli e da 30 anni di proprietà della famiglia Berlusconi. Insomma, con la Sanità in poppa puntata verso la Lombardia, per evitare che la fortuna non molli questa famiglia è decisivo sporcarsi le mani d’inchiostro per contare davvero”.

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